Posidonia Green Project, molto più di un Festival

Intervista al direttore di Posidonia Green Festival, Edoardo Brodasca, per scoprire assieme i progetti nei quali é coinvolto e per discutere il Posidonia Green Project.

Abbiamo intervistato il Direttore di Posidonia Green Festival: Edoardo Brodasca.

Come meglio descrivere il Posidonia Green Festival se non con le loro parole?
Un Eco-Festival di Arte e Natura dove musica, cinema, fotografia e arti performative si fondono con la scienza e la formazione per una diffusione di conoscenze e di buone pratiche a difesa del pianeta blu.
Un evento progettato e prodotto seguendo i principi della sostenibilità ambientale.
Un laboratorio partecipativo che collega i mondi dell’ecologia, dell’economia sostenibile e dell’arte in modo innovativo.

Dopo aver partecipato come media partner al festival a Bogliasco, (ecco l’articolo per chi se lo fosse perso), andiamo a scoprire il successo di questo festival insieme a voi e molto di più su Posidonia Green Project. Intanto se volete saperne i dettagli potete visitare il loro sito.

 

IL PIANETA AZZURRO: Salve Edoardo Brodasca, lei è il direttore di Posidonia Green Festival, ci potrebbe raccontare come è nata l’idea di Posidonia?

EDOARDO BRODASCA: Il Posidonia Green Festival è nato nel 2008 a Formentera da un’idea condivisa da un gruppo di amici desiderosi di promuovere l’arte, l’ecologia e lo sviluppo sostenibile. Da allora, abbiamo organizzato il festival per ben 28 edizioni, spaziando tra Italia e Spagna e selezionando sempre luoghi naturalisticamente significativi e suggestivi. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico in modo che possa sentirsi parte integrante di quegli ambienti, apprezzandoli e proteggendoli.

Ci concentriamo principalmente sull’ecosistema marino e costiero, considerandoli fondamentali per la regolazione della salute globale del pianeta. Attraverso il festival, cerchiamo di offrire soluzioni innovative ai problemi complessi, unendo la scienza all’arte come strumento di comunicazione per sensibilizzare e promuovere un cambiamento sociale.

IL PIANETA AZZURRO: Ha sviluppato altri progetti oltre a Posidonia Green Festival?

EDOARDO BRODASCA: Il Posidonia Green Festival è solo uno dei progetti dell’associazione internazionale Posidonia Green Project, che sviluppa diversi progetti su vari ambiti. Siamo stati tra i primi a realizzare progetti di pulizia delle spiagge e a collegarli alla raccolta di dati a fini scientifici. Abbiamo organizzato forum internazionali sul turismo sostenibile, la mobilità e l’economia blu, solo per citarne alcuni. Attualmente, abbiamo diversi progetti e collaborazioni in corso. Uno di questi progetti, che ci riempie di orgoglio, ha ricevuto il sostegno sia dall’UNESCO nell’ambito della Decade dell’Oceano, sia dalla Comunità Europea nell’ambito della MISSONE BLU. Si tratta di SURFSTAINABLE, un’iniziativa volta a unire la comunità del surf con la scienza per promuovere pratiche sostenibili all’interno del mondo del surf. Grazie a un dispositivo tecnologico da noi creato, siamo in grado di raccogliere dati fondamentali, come ad esempio la temperatura dell’acqua, che sono utili per la ricerca scientifica. Si tratta di un progetto di citizen science, in cui ogni singolo surfista, o più ampiamente ogni singolo cittadino, può contribuire a campagne di ricerca e monitoraggio dei mari.

 

IL PIANETA AZZURRO: Quanto successo ha riscosso l’ultimo Posidonia Green Festival e come è andato l’evento Spagnolo rispetto a quello italiano?

EDOARDO BRODASCA: Il Posidonia Green Festival ha ottenuto un notevole successo anche quest’anno, con un pubblico affezionato che ci segue da anni. Siamo sempre soddisfatti dell’entusiasmo e della partecipazione del pubblico, così come dell’implicazione della comunità locale nella pianificazione e nell’organizzazione dell’evento. Tuttavia, confrontare l’evento in una piccola località ligure con quello in una grande capitale europea come Barcellona potrebbe non essere molto significativo, considerando i differenti contesti e livelli di sensibilità ambientale. Barcellona, da tempo, si impegna su tematiche ambientali e si propone come un faro della sostenibilità in Europa. Noi partecipiamo attivamente alle iniziative della città, come ad esempio il consiglio contro il cambiamento climatico del comune, collaborando per promuovere un cambiamento che consideriamo inevitabile. In Italia e in Liguria, nonostante esistano molte realtà di successo, a volte manca una volontà condivisa di cooperare e di condividere esperienze per il bene comune. Forse questo è dovuto a una mancanza di progettualità da parte delle istituzioni, a una miopia nel comprendere l’entità del problema o ad altri motivi che ancora non abbiamo compreso appieno.

IL PIANETA AZZURRO: Quali sono i progetti futuri relativi a Posidonia, possiamo aspettarci un festival questa estate?

EDOARDO BRODASCA: Il festival ha già le date fissate che saranno: 14-15-16 Giugno a Bogliasco e 12-13 Ottobre a Barcellona. Sarà un anno di crescita per il festival, nel quale puntiamo a concentrarci su attività più significative anziché un’ampia varietà. Prevediamo diverse attività in mare, conferenze con giornalisti di fama nazionale e un paio di sorprese culturali che ne varranno sicuramente la pena. Oltre al festival, abbiamo diversi progetti in corso che ci riempiono di entusiasmo. Se siete curiosi, potete visitare il sito www.posidoniagreenproject.org e scoprire tutte le nostre iniziative.

Scrive per noi

Mariarita Caracciolo
Mariarita Caracciolo
Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

Mariarita Caracciolo

Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

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