L’Osservatorio dei Cittadini sulle Piene è stato creato anche grazie a noi de Il Pianeta Azzurro. Il nostro network ha fornito il proprio contributo grazie ai suoi esperti e all’esperienza maturata riguardo il legame tra cittadinanze e realtà fluviali.
Oggi vi presentiamo questa progettualità attraverso un’anteprima dell’intervista con Giorgia Zilla del settore tecnico operativo di Achab Group Achab Group, l’agenzia che fin dal 1995 si occupa di comunicazione ambientale.
Andiamo alla scoperta dell’Osservatorio dei Cittadini sulle Piene: una misura del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, creato e gestito dai tecnici dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali.
L’Osservatorio rappresenta un esempio eccellente di citizen science applicata con successo per migliorare la sicurezza e l’autoprotezione delle comunità rispetto agli eventi alluvionali. Infatti, permette a tutti di essere partecipi e dare il proprio contributo nella mitigazione del rischio alluvionale: Autorità, professionisti e cittadini!
Attualmente, l’Osservatorio dei Cittadini sulle Piene risulta operativo nel territorio veneto del Brenta-Bacchiglione, del Piave e del Tagliamento, ma verrà attivato anche per gli altri bacini del Distretto delle Alpi Orientali (Adige, Livenza, Isonzo, Lemene e i bacini interregionali del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia). Questa espansione consentirà di coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini nell’importante compito di monitorare i corsi d’acqua e ridurre allo stesso tempo la vulnerabilità della loro comunità.
IL PIANETA AZZURRO: A che punto è il progetto osservatorio cittadini nel bacino Brenta-Bacchiglione?
GIORGA ZILLA: “Il bacino del Brenta Bacchiglione è stato il primo protagonista di questa avventura! Un protagonista che ha ricevuto anche il suo “oscar”, infatti la Commissione Europea ha dichiarato l’”Osservatorio dei Cittadini sulle piene nel territorio del Brenta Bacchiglione” quale best practice da adottare per la mitigazione del rischio alluvionale. Oggi i cittadini del bacino hanno a disposizione un modo semplice ed efficace per partecipare alla mitigazione del rischio alluvionale raccogliendo dati cruciali per il monitoraggio dei fiumi con COapp, l’applicazione che permette di segnalare tempestivamente situazioni di allagamento stradale, stato della vegetazione degli argini dei fiumi e informazioni sul tempo meteorologico locale. Questi dati, insieme a quelli raccolti dalla comunità tecnica e scientifica, costituiscono una preziosa risorsa per migliorare i modelli idraulici che ci permettono di avere un quadro previsionale più completo dei nostri corsi d’acqua. La collaborazione tra cittadini, professionisti e Autorità del territorio ha dunque un ruolo fondamentale per la costruzione di un territorio meno vulnerabile e più resiliente. Infatti, con l’Osservatorio, non solo viene offerto un sistema di allertamento precoce per potenziali situazioni di emergenza legate alle piene dei fiumi, ma si promuove anche un senso di responsabilità collettivo e il coinvolgimento diretto del cittadino nella protezione dell’ambiente. Buone pratiche come l’Osservatorio aiutano a rafforzare il legame tra le persone e il territorio in cui vivono”.
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Altre informazioni sono reperibili nei siti di progetto:
- https://educo.distrettoalpiorientali.it/home → portale didattico
- https://co.distrettoalpiorientali.it/ → portale osservatorio dei cittadini
- https://comunico.distrettoalpiorientali.it/ → sito della community
Continuate a seguire Il Pianeta Azzurro!
Oltre all’intervista integrale con Giorgia Zilla di Achab, tante novità ed esclusive vi aspettano sulle pagine della nostra edizione cartacea!
Scrive per noi
- Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.
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