L’acqua il focus del quarto appuntamento con i talk di Educational Goal

Nel corso del quarto appuntamento con i talk di Educational Goal abbiamo parlato dell’acqua, uno dei più importanti elementi del nostro Pianeta, per sottolinearne il grande valore e comprenderne le criticità . Ne abbiamo discusso con Angelo Mojetta, biologo marino e giornalista, e di Pier Paolo Palma, regista e sceneggiatore teatrale, autore di “Element one”.

Siamo giunti al quarto incontro live organizzato da Educational Goal, la piattaforma online che propone contenuti e iniziative legate al mondo dell’educazione alla sostenibilità. Il focus di questo appuntamento è l’acqua, un elemento che possiede un ruolo tanto importante quanto complesso per gli equilibri del nostro Pianeta. Ad approfondire le tematiche legate alla sua valorizzazione e tutela saranno Pier Paolo Palma, autore dello spettacolo teatrale “Element One” e Angelo Mojetta, biologo marino e giornalista, che da sempre collabora con Pianeta azzurro.

Ospiti e tematiche del talk

La live, seguita da numerosi studenti provenienti da diverse regioni italiane, ha sviluppato le tematiche relative al mondo dell’acqua, definita  “oro blu” come abbiamo fatto nel nostro podcast, per sottolineare la grande importanza di questa risorsa per tutti gli ecosistemi. Il talk è stato, come di consueto, introdotto e moderato da Andrea Ferrari Trecate, inviato di Pianeta azzurro. Prima di lasciare la parola agli ospiti,  Mauro Viviani, volontario dell’associazione, ha introdotto gli studenti all’organizzazione e al lavoro dell’Istituto Scholé e del Pianeta azzurro, sottolineando l’importanza della promozione di eventi e iniziative che hanno lo scopo di valorizzare e tutelare il mondo acquatico in tutte le sue forme.

Pier Paolo Palma, regista e sceneggiatore teatrale, ha successivamente approfondito il ruolo che il teatro può avere nell’educare e informare i più giovani sul valore e la bellezza dell’acqua in tutte le sue forme. Questa forma di espressione artistica può infatti essere un importante veicolo di comunicazione che riesce, attraverso spettacoli che puntano a coinvolgere emotivamente il pubblico, a sensibilizzare i giovani rispetto a tematiche attuali come quelle legate all’ambiente. Raccontando come è nata e si è sviluppata l’idea di uno spettacolo come “Element one”, che le classi presenti hanno avuto modo di vedere, è stato quindi possibile scoprire un modo alternativo ed efficace di fare educazione ambientale, unendo arte e intrattenimento.

Il successivo intervento di Angelo Mojetta, biologo marino e giornalista, ha approfondito le dinamiche attraverso le quali il ciclo dell’acqua si intreccia con l’ambiente che ci circonda e con le nostre vite, sottolineando l’importanza che questo elemento assume nel mantenere i preziosi equilibri che regolano tutti gli ecosistemi. Questi stessi equilibri sono però minacciati del cambiamento climatico e dall’azione diretta dell’uomo: è necessario agire consapevolmente per acquisire dei comportamenti che nel quotidiano aiutino a tutelare l’acqua in ogni sua forma. In particolare, è importante che le nuove generazioni abbiano gli strumenti adeguati per comprendere e affrontare queste problematiche in ottica di uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente di cui facciamo tutti parte.

Approfondimento e interviste

Anche per questo appuntamento, considerate le numerose domande che ci sono giunte dagli studenti durante la diretta, abbiamo deciso di approfondire le tematiche del talk attraverso delle interviste agli ospiti della live.

 

Di seguito l’intervista a Pier Paolo Palma, autore di “Element one”:

Il Pianeta azzurro: Spettacoli come “Element One” sono importanti anche per chi li realizza: ci racconta qualcosa che ha imparato riguardo l’acqua durante la lavorazione?

Pier Paolo Palma: Come Compagnia Teatrale ci capita spesso di trattare temi complessi come il surriscaldamento climatico, l’ambiente e la sostenibilità. Veicolando messaggi importanti c’è un attento lavoro di studio e di preparazione. Molto spesso ci capita di dover intervistare esperti e docenti universitari. Banalmente, quando ho scritto il copione di Element One, mi sono reso conto che non sapevo come e quando fosse apparsa l’acqua sul nostro Pianeta. Una delle ipotesi scientifiche più affascinanti è che sia giunta sulla Terra addirittura dallo Spazio.

Element One mi ha insegnato che anche un elemento semplice come l’Acqua è ancora carico di misteri, e che proprio perché è fondamentale per la vita, l’Acqua è più preziosa dell’oro. Quattro anni fa concludevo lo spettacolo raccontando come in paesi lontani ci fossero guerre e conflitti per conquistare vere e proprie “miniere” di acqua, oggi sappiamo che questo è stato un inverno poco piovoso per la nostra nazione, con fiumi prosciugati e allarme siccità. Questa riflessione rende ormai  chiaro che anche problemi considerati lontani, nascosti dal nostro infinito egoismo, siano in realtà  problemi di tutti, da affrontare al più presto.

D: I suoi spettacoli dimostrano che la scienza può essere divertente; qual è l’ingrediente necessario per equilibrare nozioni scientifiche e intrattenimento?

R: Prima di tutto, grazie di cuore, questo è il complimento più bello che possiamo ricevere alla fine di uno spettacolo. Non so quale sia l’ingrediente “segreto” per rendere la scienza divertente, semplicemente perché ho sempre considerato la scienza molto divertente. C’è tanto da raccontare: la storia delle scoperte e delle invenzioni è ricca di colpi di scena, avventure, momenti epici. La vita di tutti, quando è mossa da viva curiosità, offre viaggi incredibili. Da autore e regista però, avverto molto la responsabilità per l’opera da mettere in scena e ho tanto rispetto per  il pubblico a cui è destinata, di conseguenza c’è un lunghissimo lavoro di studio alla base di tutto, non essendo un vero “divulgatore”. Credo che alla base di una buona comunicazione e di un giusto equilibrio tra intrattenimento e divulgazione debba esserci la passione e l’esperienza di chi produce il contenuto. Personalmente considero la parte delle prove per lo spettacolo il momento più bello, dove tutti sono concentrati verso un unico obiettivo e si creano sinergie magiche tra tutti i comparti (attori, scenografi, esperti in effetti speciali, compositori ecc. ecc.).

 

Abbiamo avuto il piacere di intervistare anche Angelo Mojetta, biologo marino e giornalista. Ecco le sue risposte:

Il Pianeta azzurro: Molte delle domande arrivate durante la diretta hanno evidenziato ‐una volta di più‐ quanto sia macroscopico il tema dell’acqua: come si comunica un’interdisciplinarietà così complessa? 

Angelo Mojetta: La risposta, anche se ai più potrà sembrare banale, è che la complessità dell’acqua si comunica mettendo al centro il suo ciclo. Solo quando si è compreso appieno la grandiosità di questo fenomeno e si comincia a riflettere sulle molte forme che l’acqua può avere e le sue molteplici interazioni con il nostro pianeta sia a livello fisico che biologico si può avere quella che si potrebbe definire un’illuminazione. Imparate a conoscere l’acqua anche con tutti i sensi che abbiamo a disposizione e piano piano riuscirete a capirla. Fate un esperimento: quando bevete un bicchiere d’acqua fino a che punto riuscite a seguirne il passaggio all’interno del vostro corpo?

D: I più giovani sembrano molto più attenti ai temi ambientali rispetto agli adulti ; quale può essere un buon suggerimento da regalare ai genitori per non dare per scontato un elemento fondamentale come l’acqua?

R: Cari genitori mostrate l’acqua ai vostri figli. Fategliela vedere da quella delle pozzanghere a quella delle fontane, dai fossi ai fiumi al mare e fategliela toccare. Raccontate cosa sono la neve e il ghiaccio, le nuvole e gli arcobaleni. Fate vedere, se potete, cosa vive in acqua magari con una lente o un microscopio, osservate i pesci dai ponti sui fiumi, le libellule e le ranocchie e le piante acquatiche e gli abitanti del mare con maschera e pinne.  Fate riflettere i vostri figli sull’inquinamento dell’acqua visto che vi capiterà di vedere qualche caso. Insomma fate loro capire che l’acqua siamo noi.

 

Anche Antonio Garofano, CSR Manager di Officine Sostenibili, ha risposo alle nostre domande. Di seguito l’intervista:

Il Pianeta azzurro: L’acqua è uno degli elementi più importanti per il nostro ecosistema ma anche quello che più spesso viene dato per scontato; quanto è importante educare fin da piccoli al valore dell’acqua?

Antonio Garofano: Educare i più piccoli al valore del bene più prezioso che abbiamo è da sempre uno degli obiettivi più nobili che il nostro lavoro ci offra. Spesso si tende a dare per scontato la presenza dell’acqua e la sua disponibilità, ma sappiamo bene, invece, quanto sia sempre più importante preservarla e non sprecarla! Da parte nostra, siamo assolutamente convinti che un’attività costante di educazione sia ormai indispensabile per accendere i riflettori sulla ricchezza e, al contempo, sui pericoli di un cattivo uso.

D: Ancora teatro nella scaletta di Educational Goal, un modo di comunicare fuori dal solito che Educational Goal ha subito intercettato…

R: Il teatro è, purtroppo, a volte visto come qualcosa di elitario, ma non è affatto così! E’ la forma di arte che, per eccellenza, si rivolge a tutti, dai più grandi ai più piccoli per rendere più comprensibili temi articolati. Da sempre, Officine Sostenibili investe su spettacoli teatrali a forte valenza educativa e sociale e l’esperimento effettuato con la trasmissione tramite il canale Educational Goal ci ha sorpreso positivamente per il livello di attenzione che ha avuto verso i ragazzi, nonostante l’inevitabile “distanza” creata dallo schermo. Siamo davvero contenti degli apprezzamenti ricevuti.

Il progetto di Educational Goal è realizzato da Officine Sostenibili e Istituto Scholé futuro con la nostra diretta collaborazione.

Il palinsesto, in particolare, si sta rivelando ricco di spunti e sta producendo una risposta attiva degli studenti. L’obiettivo di mettere al centro i ragazzi, protagonisti delle buone pratiche di sostenibilità diventa sempre più solido e concreto.

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