L’Isola del Tino: una perla rara da difendere nel Golfo dei Poeti

Quali problemi può causare l’inquinamento alle acque dell’Isola del Tino e come possiamo fare per non comprometterne le bellezze? La Giornata Del Mare dell’11 aprile ha  provato a dare una risposta!

Lunedì 11 aprile si è tenuta presso la Passeggiata Morin e altre località della provincia di La Spezia la “Giornata del Mare”, un evento dedicato alle meraviglie e ai problemi che riguardano l’enorme “letto blu”.

Vari gli stand e le tematiche, molti dei quali presentati da ragazzi provenienti da scuole e associazioni della provincia.

La Giornata del Mare è stata infatti un’occasione per scoprire gruppi e progetti scolastici legati e dedicati al territorio, come “Life on the Sea ONLUS” e “Blue Life”.

Tra questi anche l’isola del Tino, presentata durante la Giornata dall’associazione “Gli Amici dell’Isola del Tino”, e sui pericoli che l’inquinamento potrebbe recarle.

 

L’isola del Tino è una delle più piccole unità insulari che si trovano nel mare italiano, ma nella sua minuta estensione possiede un forte carattere e una personalità complessa. Quest’ultima consiste nell’unione fra ricchezze naturali e architettoniche, fra strutture religiose, civili e militari. Per le sue inusuali caratteristiche è stata inserita dall’Unesco nel 1997 nella lista dei luoghi “Patrimonio Dell’Umanità”.

Il Tino è, purtroppo, difficilmente accessibile dai turisti poiché in mano al corpo della Marina Militare, che ne usufruisce per le proprie esercitazioni. Queste si svolgono sulla ripida costa ovest dell’isola e vedono come protagonisti gli Incursori, che sono proprietari dell’intera isola.

 

Facendo un “tuffo” nel passato delle acque dell’isola si distingue, come figura più importante, San Venerio, monaco eremita del Tino fino al 630 d.C.

Questo personaggio era conosciuto per indirizzare le barche durante la notte grazie ai grandi fuochi che appiccava sulla cima, ma soprattutto per l’attenzione e la difesa che egli dedicò all’isola.

Proprio dall’insegnamento del monaco si deve comprendere l’importanza nel preservare il Tino dalla minaccia più imminente di oggi: l’inquinamento, in particolare quello del mare.

Questo processo è alimentato dall’utilizzo errato di vari fattori provenienti dall’uomo come la plastica, i carburanti, gli oli vegetali e le mascherine. Infatti il mare è saturo proprio di queste ultime, che stiamo utilizzando così tanto a causa della pandemia e che non vengono dismesse correttamente: i loro elastici divengono un elemento potenzialmente letale per tartarughe e pesci tipici del luogo, causando malformazioni e difficoltà di movimento e respirazione.

Come fare per evitare ciò?

Un consiglio per difendere l’isola e il mare intero potrebbe essere quello di tagliare gli elastici alle mascherine o disfarci degli oli negli appositi contenitori presenti in città.

Un altro dei problemi causati dal modo sbagliato di disfarsi della plastica è la nascita e il deposito di microplastiche che i pesci ingeriscono e noi, a nostra volta, assumiamo tramite la consumazioni di tali animali.

 

Il compito di salvaguardare il Tino di San Venerio al giorno d’oggi è stato preso a carico da un’associazione di volontariato volta a farne scoprire i segreti e a difenderlo. Questo è l’obiettivo degli “Amici dell’Isola del Tino” che, in collaborazione con il Comando Marittimo Nord e il Comando Marifari Spezia, vuole dare nuova vita all’isola di luce, organizzando attività di laboratorio, iniziative ed escursioni a favore di tutta la comunità e dei turisti.

Infatti, anche in occasione della Giornata del Mare, ha cercato di impartire quanto detto finora a bambini delle scuole medie ed elementari. Il tutto si è svolto presso lo stand situato sulla barca “Ibis” della Protezione Civile, attraverso un gioco a caselle contenente domande e curiosità sull’isola. Ha contribuito e partecipato alla spiegazione l’ultimo guardiano di essa, che ha descritto la vita sul Tino e alcuni luoghi suoi  affascinanti da remoto, attraverso una videochiamata.

Grazie a tutti gli “amici del Tino” e alla loro presidentessa Elisabetta Cesari è possibile, per istituti e gruppi di turisti, scoprire l’isola con guide esperte e desiderose di farne conoscere la storia e i misteri.

Legato a questa comitiva è anche d’aiuto e supporto l’associazione “Percorsi nel blu che ha progettato, in occasione della Giornata, un laboratorio per i più piccoli sulla composizione delle alghe marine e di altre specie vegetali presenti nel mare del Golfo Della Spezia.


Articolo realizzato dagli studenti: Gammella L., Barilari S., Tartarini L., Casciaro A, Ferrari E. della terza C del Liceo Classico Lorenzo Costa della Spezia.

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