Il Pianeta Azzurro racconta il collettivo GREAM con un’intervista doppia

In anteprima per il nostro sito, le voci di due protagonisti del gruppo di ricerca sull’educazione ambientale marina

GREAM coinvolge ricercatori universitari, insegnanti di scuola primaria e secondaria e studenti di Scienze della Formazione e di Comunicazione Interculturale con lo scopo -tra gli altri- di indagare le modalità di trasmissione e di apprendimento dell’educazione ambientale e dell’educazione alla cittadinanza riferite all’ambiente marino.

In questa anteprima di intervista doppia incontreremo la dott.ssa Erica Neri (già protagonista a Blue Festival), ricercatrice e tutor presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e il dott. Enrico Squarcina, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca dove tiene i corsi di Geografia e Didattica della geografia.

Insieme ci racconteranno gli obiettivi di GREAM che, tramite articoli scientifico-divulgativi, video e immagini utili alla didattica e all’approfondimento, indaga i temi quali l’Ocean Citizenship e l’Ocean Literacy.


 

IL PIANETA AZZURRO: Lei fa parte del collettivo GREAM; ci racconta meglio cosa si intende con l’obiettivo di promozione dell’ “appropriazione cognitiva ed affettiva” riferita al patrimonio marino?

ERICA NERI: “Significa far conoscere maggiormente l’oceano, i suoi aspetti fisici, oceanografici, economici, giuridici, nonché gli aspetti geografici e culturali, significa cercare di comprendere maggiormente il rapporto tra gli esseri umani e gli spazi marini. All’interno di queste relazioni, gli aspetti affettivi giocano un ruolo importante, in particolare nell’educazione dei bambini e delle bambine, per questo motivo con GREAM incoraggiamo continuamente questa appropriazione emotiva poiché impadronirsi affettivamente degli spazi incoraggia a conoscerli e a prendersene cura. Il mantra che ripetiamo sempre con Enrico è: amiamo ciò che conosciamo e, allo stesso tempo, vogliamo conoscere ciò che amiamo.

 

IL PIANETA AZZURRO: Oggi si parla molto della marginalità della geografia nei programmi scolastici; una sorta di ghettizzazione di una materia utilissima negli studi multidisciplinari, che ci aiuta a codificare nello spazio fenomeni storici, economici, sociali e politici…

ENRICO SQUARCINA: “La scuola e chi la governa sono da sempre conservatori, si adeguano alle innovazioni concettuali con grande ritardo. Così, mentre si è affermata l’idea che per rispondere alle sfide del mondo contemporaneo occorre un approccio interdisciplinare, mentre è stato superato l’approccio neopositivista all’analisi della realtà, e nonostante le Indicazioni Nazionali definiscano la geografia una disciplina cerniera, la prassi didattica tende a mantenere rigide frontiere disciplinari e a sminuire una disciplina connettiva. Non solo, la constatazione della scarsa preparazione (e vocazione) scientifica dei nostri studenti, ha spinto verso un maggiore impegno verso queste discipline, ma spesso presentate nelle scuole in modo avulso dalla realtà, senza fare capire agli alunni che la matematica, la fisica, la biologia, la chimica ci circondano, fanno parte del nostro quotidiano e, se la geografia studia il rapporto tra gli esseri umani e il mondo in cui siamo immersi, potrebbe rappresentare l’elemento di congiunzione degli aspetti presentati separatamente e asetticamente dalle diverse discipline”.

 

La versione integrale vi aspetta prossimamente sulle pagine di Il Pianeta Azzurro!

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Scrive per noi

Andrea Ferrari Trecate
Andrea Ferrari Trecate
Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.

Andrea Ferrari Trecate

Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.

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