The Whale Theory: Il Pianeta Azzurro intervista Claudia Losi

Con “The Whale Theory: Un immaginario animale” si conclude il lungo progetto artistico di Claudia Losi. Pianeta Azzurro vi regala un’anterpima dell’intervista esclusiva che verrà pubblicata sul prossimo numero cartaceo.

Con “The Whale Theory: Un immaginario animale” si conclude il viaggio artistico che Claudia Losi ha iniziato nei primi anni 2000. Pianeta Azzurro, testimone di diverse tappe di questo percorso, vi regala un’anterpima dell’intervista esclusiva che verrà pubblicata integralemente sul prossimo numero cartaceo.

 

IL PIANETA AZZURRO: The Whale Theory. Un Immaginario animale” (ed. Johan & Levi) rappresenta la fine di un viaggio cominciato all’inizio degli anni 2000. Come vive la conclusione di un percorso tanto lungo e sfaccettato?

CLAUDIA LOSI: “Per molto tempo mi sono domandata cosa avrei provato a mettere davvero la parola “fine” a questo progetto, arrivando al suo compimento con la pubblicazione di “The Whale Theory. Un immaginario animale”: una macro narrazione in cui racconto, con molteplici sfaccettature, quanto accaduto dall’inizio di questo viaggio reale e immaginifico. Da un certo punto di vista, non è ancora concluso, poiché ora è il libro a viaggiare, a raccogliere nuove storie, ad aggiungere “episodi” e incontri. Sono felice di avere in qualche modo restituito, attraverso questa polifonia di voci e immagini, quanto accaduto dedicandolo alle tante persone che, in vari modi, hanno partecipato  rendendo possibile Balena Project (nome col quale avevo battezzato il progetto dal suo esordio, nel 2002)”

 

D: La balena si mostra solo a chi sa aspettare” è una delle frasi che aprono la sinossi del libro: l’arte può insegnarci nuovamente la lentezza, in un mondo che corre sempre più veloce e vede gli uomini divorare la Natura che loro stessi abitano?

R: “Non ho mai visto una balena dal vivo. Solo il suo soffio e da lontano. In quel caso non ho potuto aspettare la sua apparizione e questo forse è stato un bene: nell’attesa, nel desiderio qualche volta nascono possibilità inaspettate; appaiono balene  da seguire o dalle quali farsi ingoiare e proteggere. Non sono sicura che l’arte possa insegnare un’attitudine di “de-potenziamento”, indicare come ridimensionare questa frenesia isterica che caratterizza molto del genere umano. Offrire sguardi possibili questo sì, lo può forse. Aprire dei varchi di sospensione e meraviglia. Occorre in ogni caso il desiderio, in chi ascolta-guarda di mettersi in ascolto, di sospendersi dal flusso veloce e autodistruttivo in cui tutti noi siamo parte”.

 

D: Con “Le Funérailles de la Baleine” e “Mi balena un storia” c’è stato un grande coinvolgimento dei bambini. In un momento ecologico delicato come questo, ritiene che l’arte debba relazionarsi più con le loro aspettative o con le paure dei genitori?

R: “Direi che l’arte si relaziona al mondo per come è e per come potrebbe essere. Credo che sia responsabilità di ognuno di noi, e non solo degli artisti, quella di stare in ascolto, restituire uno sguardo che “problematizzi”, nel senso che apra domande provando a costruire delle risposte (sicuramente parziali ma comunque necessarie) attraverso questa relazione con l’infanzia. Se queste domande vengono formulate, condivise e arricchite d’informazioni corrette su quanto sta accadendo al nostro pianeta, i bambini forse potranno IMMAGINARSI un mondo a venire che veda al centro la consapevolezza dell’imprescindibile legame tra ogni vivente, di tutta Gaia. I genitori credo debbano mostrare le proprie paure ma senza rimanerne schiacciati, proponendo una visione più ampia del contingente. Una maieutica, una consegna di un metodo che vada verso l’impegno per la vita”.

L’intervista integrale a Claudia Losi vi aspetta sul prossimo numero de Il Pianeta Azzurro!

Scrive per noi

Andrea Ferrari Trecate
Andrea Ferrari Trecate
Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.

Andrea Ferrari Trecate

Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.

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