Il 2013 potrebbe essere l’anno dello snorkeling. Molte le novità che si stanno profilando all’orizzonte con nuovi e importanti interventi legislativi su piano nazionale e la nascita di corsi di formazioni per guide dedicate a questa disciplina che è l’equivalente marino del passeggiare tra prati, boschi e valli.
Attività semplice, che richiede solo un po’ di teoria e attrezzature davvero ridotte (la dotazione minima è composta da un paio di pinne, una maschera e uno snorkel o boccaglio) e che può essere praticata quasi ovunque data l’incredibile varietà di ambienti che offrono le coste italiane.
Ognuno può tarare le sue passeggiate marine a seconda delle sue possibilità e, lungo o corto che sia il percorso, è sicuro che le osservazioni non mancheranno così come sarà piacevole scoprire il senso di libertà dato dallo snorkeling, un’attività che si potrebbe considerare addirittura famigliare perché si presta, efficacemente, a pinneggiate in famiglia.
Esplorare la costa dal mare e a pelo d’acqua consente agli snorkelisti di avere una visione del tutto particolare della costa, addirittura esclusiva perché i sentieri panoramici permettono di avere una visione solo dall’alto e che si interrompe sull’azzurra superficie del mare mentre i subacquei, parenti stretti degli snorkelisti, vanno troppo in profondità per scoprire la costa emersa e goderne i profumi e i colori e la soddisfazione, magari, di giungere in spiaggette e cale isolate, capaci ancora di dare l’emozione della scoperta di terre sconosciute. A tutto questo si aggiunge la scoperta del mare e dei suoi abitanti, dei mille colori delle alghe (che hanno poco da invidiare ai prati più fioriti), delle strane forme della miriade di invertebrati che popolano i primi metri di fondo e i guizzi dei tanti pesci che lo snorkeling, sport silenzioso, consente di avvicinare a distanza che altrimenti si riterrebbe impossibili.
Lo snorkeling è affascinante e vale la pena di provare. La prime guide che descrivono tratti delle nostre coste particolarmente adatti e di pregio cominciano ad essere pubblicati, le arre protette attendono di essere scoperte e i percorsi di visita non tarderanno a moltiplicarsi. Infine, non va dimenticato che una delle caratteristiche dello snorkeling è la sua ecocompatibilità a cui si deve aggiungere la pressoché assoluta mancanza di impatto ambientale perché uno snorkelista, a differenza dei subacquei, non lascia in acque neppure le bolle.
Grande novità, tanto aspettata quanto insperata nel contesto attuale, è l’ufficializzazione di un disegno di legge che inquadra, tra le tante figure ad oggi “non normate”, quella della Guida Ambientale Marina.
Sia essa dedicata all’attività subacquea o allo snorkeling, a partire dalle AMP ma speriamo destinata a tutte le coste, la sorella acquatica della Guida Ambientale Escursionistica non può far altro che aiutare lo snorkeling a imporsi come pratica acquatica ecocompatibile, educativa e “slow”..
Se è vero che fare snorkeling è un po’ come passeggiar per prati e boschi, farsi accompagnare dalla professionalità di una Guida Ambientale Marina ci permetterà di scoprire, in piena sicurezza e nel pieno rispetto delle norme vigenti, il percorso più bello, raccontandoci storia e fascino dell’insolito panorama “a pelo d’acqua” che stiamo vivendo, spiegandoci l’equilibrio, la delicatezza e la meraviglia della brulicante vita che si mostra nei primi metri d’acqua.
Angelo Mojetta – Istituto per gli Studi sul Mare
Emilio Mancuso – Istituto per gli Studi sul Mare – AiGae
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