Il problema dell’abbandono in acqua delle cosiddette “reti fantasma“, che costituiscono una seria minaccia per l’intero ambiente marino è al centro di numerosi dibattiti (vedi anche dossier dedicato nel prossimo numero di “Il Pianeta azzurro” di prossima uscita). Recentemente per far fronte a tale problematica uno studente di ingegneria, Alejandro Plasencia, ha brevettato la rete da pesca biodegradabile, provvista di sensori di tracciamento. La speciale rete da pesca, che è stata chiamata “Remora”, grazie all’aggiunta di un additivo nei materiali costituenti è destinata ad “auto-degradarsi” senza lasciare residui nocivi all’ambiente dopo circa quattro anni. Inoltre, grazie ad una speciale sistema di monitoraggio a radio frequenza (chiamato RFID), i pescatori potranno monitorare la propria equipaggiatura da pesca permettendo anche di recuperare la rete in caso di perdita.
(fonte ANSA.it 18 novembre)
Qui sotto un video del “Remora Project”.
Scrive per noi
- La Collana del Faro2018.12.20Le nuove pubblicazioni della Collana del Faro: “Il viaggio di Leo Balena” e “Il Restauro Marino: Restoration degli habitat marini”
- Archivio 20182018.12.19I 15 anni de “Il pianeta azzurro”, dicembre – n°5/2018 (60)
- La Collana del Faro2018.12.1831/2017 Il Restauro Marino: Restoration degli habitat marini
- Attività e iniziative 20182018.12.1830/2018 Il viaggio di Leo Balena