Le reti da pesca fantasma e le gabbie abbandonate si definiscono anche attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati (ossia abandoned, lost or discarded fishing gear o ALDFG). Le reti da pesca fantasma vagano per i mari catturando pesce e altri organismi marini senza alcun beneficio per l’uomo, oltre a soffocare la barriera corallina; le gabbie abbandonate diventano trappole mortali per centinaia di granchi e altri esseri marini.
Per cercare di portare a galla questa problematica, il Wwf si appresta a lanciare il progetto Wwf Sub (Save Underwater Biodiversity), con il supporto anche della comunità subacquea. «Salvare la biodiversità marina – spiega Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia, sulle pagine del Corriere della Sera – è l’obiettivo che ci dobbiamo porre. Dobbiamo farlo per tutelare la bellezza dei nostri mari ed incentivare così un ecoturismo sostenibile capace di portare benessere e ricchezza ai territori interessati, ma anche per sostenere i pescatori tradizionali, che sono i primi a essere danneggiati dall’impoverimento dei mari e dalla pesca illegale».
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