Paolo Acanti ha la faccia concentrata, i movimenti scattanti e gli occhi fulminei di chi sta gestendo una situazione complessa. È lui ad accogliermi quando arrivo alla Spiaggia dei Bambini, estremità occidentale del litorale di Genova Voltri e sede dell’ennesima fatica del team di Spazzapnea ODV.
![](https://ilpianetazzurro.it/pa/wp-content/uploads/2023/06/spazzapnea@claudio-bellosta-professione-droni-32-min-1024x682.jpg)
Approfittando di un momento di calma, ci facciamo strada fra nugoli di volontari in maglietta verde e logo, tagliamo attraverso stand affollati ed entriamo in un piccolo chiosco a bordo spiaggia. Nel poco tempo che può dedicarmi, Paolo mi riempie di informazioni; il progetto nasce nel 2018 dall’entusiasmo di alcuni professionisti e appassionati di apnea subacquea – lui e gli altri dell’associazione sportiva Apnea Center – e in cinque anni è cresciuto molto, tanto che ora l’evento si svolge in contemporanea in altre cinque località italiane. L’idea è molto semplice: vince la squadra che, immergendosi in apnea o pattugliando le spiagge, riesce a raccogliere più rifiuti.
![](https://ilpianetazzurro.it/pa/wp-content/uploads/2023/06/spazzapnea@claudio-bellosta-professione-droni-38-1024x768.jpg)
Quello tra spirito competitivo e sensibilità ambientale sembra un connubio vincente, a giudicare dai quasi 200 partecipanti; tra questi figurano gruppi umani molto diversi: dallo zoccolo duro dell’Apnea Centre, alla comunità ecuadoriana di Genova (rappresentata dell’associazione APIE); dai ben 70 dipendenti di Osculati, azienda nautica milanese, a diversi marchi di subacquea (non ultima Beuchat, per cui è testimonial Ilaria Molinari – qui la nostra intervista)
Genova è una città che vive sul mare e che col mare ha sviluppato un rapporto stretto e contradditorio. Sul viso di Acanti si legge una certa gravità, e infatti subito dopo mi racconta dei tanti fattori inquinanti di quel tratto di costa, dei fiumi che trasportano i rifiuti di grandi ville su a monte, i relitti in vetroresina che si incagliano sugli scogli del fondale, i pescatori (“tutt’altro che Il vecchio e il mare” – puntualizza Paolo) che spesso scaricano in acqua il materiale superfluo.
![](https://ilpianetazzurro.it/pa/wp-content/uploads/2023/06/spazzapnea@claudio-bellosta-professione-droni-20-min-1024x682.jpg)
Dopo di lui parlo con tante altre persone, tra cui Cinzia Calapai, mente della logistica e dei social media, istruttrice di apnea e moglie di Paolo; Sara Venturini, istruttrice e biologa marina con il pallino della divulgazione scientifica. L’immagine finale è quella di una realtà in crescita che prende forza dal sincero entusiasmo, dalla gioia per la sfida subacquea intrecciata alla consapevolezza di vivere in un mondo fragile e in rapido cambiamento. Tra l’altro, l’evento in oggetto è solo la punta dell’iceberg, dato che la ODV utilizza la sua esperienza per fare divulgazione nelle scuole e che i dati raccolti durante ogni competizione servono a nutrire i registri di Sea Cleaner, un progetto di Citizen Science che si occupa del problema dei rifiuti antropogenici in ambiente marino.
![](https://ilpianetazzurro.it/pa/wp-content/uploads/2023/06/spazzapnea@claudio-bellosta-professione-droni-8-min-1024x682.jpg)
Dopo l’evento, negli occhi mi rimangono tante immagini, qui esemplificate dalle ottime foto di Claudio Bellosta. Gli apneisti che emergono dall’acqua con le mute lucide, i quintali di “rumenta” che sfilano dal mare alla spiaggia pietrosa, un vecchio pezzo di Elvis che si spande nell’aria dalla consolle del quartier generale e le trofie al pesto consumate in compagnia prima della premiazione.
L’ultima menzione va agli ottimi numeri totalizzati quest’anno: 642 partecipanti, 190 squadre, 3.570 kg di rifiuti raccolti. Importante specifica, visto che di una gara si tratta: a posizionarsi in cima alla classifica per quantità di rifiuti è Mola di Bari, con ben 1.000 kg, risultato ancor più lodevole se si considera la pioggia torrenziale che ha colpito la spiaggia a due ore dall’inizio. Opera interrotta anche per Genova, sempre a causa di un nubifragio, che si piazza comunque al secondo posto con 790 kg.
Competere per l’ambiente, a quanto pare, porta i suoi frutti.
I numeri della quinta edizione di Spazzapnea:
Totale partecipanti 642 – Totale squadre 190 – Rifiuti raccolti quintali 3.570 Kg
Questi i risultati locali:
- Genova PARTECIPANTI 200 SQUADRE 64 RIFIUTI 790 kg nonostante l’interruzione a causa di un nubifragio
dopo solo un’ora e mezza di gara.
- Marina di Pisa PARTECIPANTI 60 SQUADRE 20 RIFIUTI 700 Kg
- Torre del Greco PARTECIPANTI 100 SQUADRE 30 RIFIUTI 450Kg
- Mola di Bari PARTECIPANTI 130 persone SQUADRE 45 RIFIUTI totale 1.000 Kg (comprensiva di una batteria, di vari copertoni e di quattro filtri pieni d’olio) nonostante l’interruzione a causa di una forte pioggia dopo due ore di gara.
- Ustica PARTECIPANTI 12 SQUADRE 4 RIFIUTI 420 Kg
- Roma PARTECIPANTI 80 SQUADRE 27 RIFIUTI 210 Kg
Scrive per noi
![Andrea Puglisi](https://ilpianetazzurro.it/pa/wp-content/uploads/2023/06/Coverme-150x150.jpeg)
- Classe 1992, laurea in lingue e master in traduzione editoriale. In buona sostanza un nerd del linguaggio e della conoscenza, ha fin da piccolo la passione per la divulgazione scientifica (lo prendono ancora in giro per i VHS di Jacques Cousteau). A fianco al lavoro in ambito editoriale, scrive e allestisce spettacoli teatrali in cui parla di salute delle acque e tensioni geopolitiche. Nel frattempo, aspetta l’occasione di imbarcarsi su un veliero che raccoglie plastica.
Attività 20242024.07.22LAPNEA a scuola
Attività 20242024.05.07Il Tevere in canoa
News2024.04.15A Trieste, il festival MareDireFare
News2024.03.12Castelletto e il suo ambiente di marea