Il Pianeta Azzurro intervista in esclusiva Francesca Panizzuti, vincitrice del secondo premio della quinta edizione del nostro bando. Un premio speciale quello vinto da Panizzuti, che abbiamo deciso di dedicare al ricordo di Riccardo Cattaneo Vietti. Professore di Ecologia, amante del mare, Vietti era membro del comitato scientifico del nostro premio.
IL PIANETA AZZURRO: La sua tesi è anche testimonianza di un ricordo, quello del professor Cattaneo Vietti (al quale è anche dedicato il premio speciale di questa edizione)…
FRANCESCA PANIZZUTI: “Sono particolarmente felice che la mia tesi abbia ricevuto questo riconoscimento speciale perché, nonostante non abbia mai conosciuto il Professor Cattaneo Vietti personalmente, ho avuto modo di apprezzarne il lavoro scientifico leggendo alcune sue pubblicazioni che ho anche citato nella tesi. Inoltre, ho molto sentito parlare del suo amore per il mare, che andava oltre il suo ruolo accademico, e in particolare per quello della Sardegna, alla cui conservazione ha fortemente contribuito per tanti anni come membro del comitato scientifico dell’Area Marina di Tavolara in cui ho lavorato anche io al mio progetto di tesi“.
D: Può raccontare ai nostri lettori il tema della sua tesi?
R: “Il lavoro di ricerca che ho svolto per la mia tesi riguarda gli impatti di bloom mucillaginosi sulle foreste profonde di gorgonie, coralli fondamentali per gli ecosistemi marini mediterranei, particolarmente importanti per l’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo, in cui ho lavorato. La ricerca si è articolata in due fasi: attraverso tecniche di analisi di immagine, ho valutato il danno causato da un bloom mucillaginoso alle colonie di Paramuricea clavata ed Eunicella cavolinii in alcuni siti chiave dell’Area Marina. Inoltre, ho identificato al microscopio le specie responsabili del bloom, analizzando campioni microalgali raccolti sul campo. I risultati ottenuti hanno mostrato che la fioritura è stata prodotta principalmente da alcune diatomee e hanno evidenziato come le foreste di gorgonie mostrino una situazione di stress, in relazione alla quale i coralli più giovani hanno difficoltà a sopravvivere in caso di ripetute fioriture“.
D: Un premio come quello di Pianeta Azzurro è un punto di arrivo ma anche di partenza; quali sono i suoi progetti futuri?
R: “Nei mesi successivi alla laurea ho avuto modo di proseguire, anche grazie a una borsa di ricerca, la mia collaborazione con il laboratorio di biologia vegetale del dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’università di Milano Bicocca, partecipando a progetti in ambito sia terrestre che marino. Il mio obiettivo per i prossimi mesi è di continuare a lavorare nel campo della conservazione della biodiversità in ambiente marino, per arricchire le mie conoscenze e competenze in merito. Spero in particolare di avere la possibilità di mettermi alla prova con nuove esperienze, anche all’estero, se possibile nell’ambito di uno dei tanti dottorati di ricerca per cui sto applicando“.
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- Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.
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