No Plastic Seas: la piattaforma per educare e sensibilizzare il pubblico a rispettare gli ecosistemi acquatici

NoPlasticSeas (NPS) è una piattaforma digitale creata per dare voce a tutte le associazioni e gruppi no profit che ogni giorno si battono per difendere il pianeta, in particolare i nostri mari, coinvolgendo e informando il pubblico.

No Plastic Seas (NoPlasticSeas) è una piattaforma digitale creata da Andrea Bucolo e Stefano Mancini per aggregare e dare voce a tutte le associazioni e gruppi no profit che ogni giorno si battono per difendere il pianeta, coinvolgendo e informando il pubblico.

Qui a NPS crediamo veramente in una visione d’insieme ed è per questo che abbiamo deciso di raggruppare, pubblicare e divulgare le storie e gli avvenimenti di tutte le realtà che difendono i nostri ecosistemi ed in particolare i nostri mari dalla plastica. Dando voce a questi gruppi speriamo di educare una cittadinanza più riflessiva ad un futuro più cosciente e sostenibile”.

Con queste parole Andrea Bucolo spiega la missione principale di NoPlasticSeas.

Tantissime associazioni e gruppi ambientalisti organizzano ogni anno svariate attività che a volte passano inosservate. Spesso è difficile attirare il pubblico interessato a far parte di queste realtà e a partecipare ad attività legate alla protezione dell’ambiente e del mare. O viceversa il pubblico trova difficile mettersi in contatto con tali realtà. Grazie a NPS, che conta ad oggi 47 associazioni italiane registrate, è possibile individuare facilmente le associazioni e gli eventi vicino a casa vostra e in tutta l’Italia. Cosi come è possibile raggiungere più persone interessate alla conservazione degli ambienti acquatici.

Molto spesso le persone si allontanano da queste realtà a causa della comunicazione pesante e oppressante. Quando si tratta del destino ambientale del pianeta e dei cambiamenti climatici molto spesso se ne parla poco, se ne parla troppo o se ne parla male.

“Ecco perché abbiamo deciso di creare la pagina Instagram di NoPlasticSeas. Una pagina dove ogni dato, ogni informazione, ogni criticità che riguarda l’ambiente viene rappresentata in maniera ironica, divertente, toccante e cinica. Ci siamo resi conto che, il più delle volte, questo è l’unico modo per fare arrivare un messaggio in maniera più incisiva”.  Dice Andrea.

Certamente attraverso l’ironia i messaggi importanti passano più dolcemente. Il linguaggio è essenziale per far si che più persone si interessino ai temi dell’ambiente. Temi molto cari a NoPlasticSeas che ha come obbiettivi:

Sensibilizzazione

E’ necessario comprendere che ognuno di noi ha un grande impatto sul pianeta e solo dopo averne preso coscienza si può fare qualcosa al riguardo. No Plastic Seas vuole educare e sensibilizzare il pubblico a rispettare gli ecosistemi acquatici, in particolare. E’ importante che ognuno prenda coscienza della grande biodiversità che vive sul nostro pianeta, ed in primis nei nostri mari, fonte preminente dell’ossigeno che ci tiene in vita, ma minacciati giornalmente dalle attività umane.

“Nello specifico vogliamo dare visibilità a quelle associazioni e gruppi no profit che si impegnano e si battono per tutelare il nostro ecosistema naturale e marino, così da rendere ogni individuo consapevole delle dinamiche degli ecosistemi, della loro composizione e struttura delle comunità biologiche”. Spiega Andrea.

Infatti da pochi mesi è nato il blog di No Plastic Seas dove leggere tante curiosità sull’oceano e sulla protezione degli ambienti marini. Il loro blog da anche spazio a quei business sostenibili che lavorano in maniera etica o che sviluppano tecnologie utilizzate per promuovere la conservazione marina. In particolare quelle aziende che aiutano a recuperare la plastica in mare (es. River Cleaning, Ogyre) o che la riciclano e riutilizzano in altri processi industriali (es. Seay clothing).

Responsabilizzazione

Molti gruppi e associazioni si battono giornalmente, organizzando eventi che richiedono, ad esempio, la presenza di volontari che possano aiutare a raccogliere i rifiuti in una spiaggia. La partecipazione e l’impegno di tutte le comunità è importante per cercare di ridurre la grossa pressione che la nostra presenza impone agli ecosistemi.

“Tramite la comunicazione attuata da NPS, ogni singolo cittadino è stimolato a essere parte attiva del cambiamento, partecipando alle iniziative promosse dalle associazioni no profit e dai gruppi ambientalisti su tutto il territorio italiano”. Continua Andrea.

Condivisione

“Grazie alla collaborazione di cittadini attivi e di varie associazioni e gruppi che si occupano di divulgazione e protezione dell’ambiente marino si raggiungono grandi risultati. Risultati che noi di NPS siamo felici di condividere con voi sulla nostra piattaforma grazie alla nostra raccolta dati”.

Spiega Andrea, parlando del sito di No Plastic Seas, dove è possibile accedere ad alcuni dati, come i kili di rifiuti raccolti dall’inizio del progetto. Perché quando i risultati si osservano nell’insieme si notano i grandi passi che si sono realmente fatti, verso un mare più pulito.

L’unione fa la forza“. Conclude Andrea.

Se siete interessati a saperne di più visitate la loro pagina Instagram e correte sul loro blog a leggere tanti articoli interessanti!

Scrive per noi

Mariarita Caracciolo
Mariarita Caracciolo
Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

Mariarita Caracciolo

Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

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