Zero Barriere: in acqua con HSA Italia

Eravamo presenti come media partner all’evento “Zero Barriere” tenutosi a Venaria: il nostro inviato vi racconta l’ultima iniziativa di HSA Italia.

La Handicapped Scuba Association (HSA) nasce nel 1975, come uno dei tanti studi sociologici sulle pari opportunità che nascono nelle università americane (in questo caso, la University of California-Irvin). L’idea era che studenti con disabilità e non solo imparassero insieme a immergersi con le bombole. I risultati dei singoli partecipanti sono stati tanto positivi e incoraggianti che in appena sei anni HSA si è costituita come fondazione – di cui una dei primi sostenitori è stata la leggendaria Cousteau Society. Oggi, HSA è un ente di certificazione indipendente che conta diverse migliaia di diplomati in tutto il mondo.

Il distaccamento italiano nasce nel 1981, su iniziativa di Aldo Torti – pioniere dell’immersione per persone con disabilità e già fondatore con altri dell’Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili. In oltre quarant’anni, Torti e i suoi collaboratori hanno realizzato molto, formando moltissime realtà di subacquea su suolo nazionale e ricevendo il sostegno e l’interesse persino della marina militare.

Domenica 17 settembre lo staff italiano è stato ospite nella piscina Comunale di Venaria, dove ha portato il suo Zero Barriere, evento di presentazione dell’iniziativa con cui negli ultimi anni HSA ha girato l’Italia (quasi una stretta di mano con la città ospitante, spesso coordinata da una o più realtà locali già formate con HSA). Questa è stata la volta di Onda Sub Torino, associazione di diver con la base operativa proprio a Venaria.

In piscina eravamo presenti anche noi di Pianeta Azzurro, in qualità di media partner dell’evento e siamo stati subito accolti da una squadra di giovani iscritti di Onda Sub, tutti con la maglietta arancione della Scuba Association.

La mattinata è stata densa e strutturata. All’inizio, i saluti istituzionali: con noi a bordo piscina erano presenti Luigi Tinozzi, assessore allo sport della città di Venaria, e Schillaci Stefania, consigliera della Città Metropolitana. Oltre a dichiarare i loro apprezzamenti per la funzione di empowerment dei cittadini svolto da HSA, dando il benvenuto in città e promettendo un interesse istituzionale ravvicinato, ricordano che Venaria partecipa alla selezione europea come Città dello Sport 2025 – il ché può significare un aiuto ancora più concreto per le realtà sportive.

Dopodiché ha preso la scena Gianfranco Lenti, responsabile HSA per la Liguria e sub con quasi trent’anni d’esperienza (nonché storico proprietario dell’Idea Blu, storico diving centre di Albenga), e ha diviso i partecipanti in gruppi come da elenco alla mano. Mentre ci preparavamo all’immersione, mi h spiegato che questa è una parte fondamentale, “per un normodotato il tuffo in acqua è questione di un attimo, per un disabile può non essere così semplice”.

Passata questa fase, ci ritroviamo tutti in acqua, ed effettivamente, per citare il sito ufficiale, “Avvolti dal mare, lasciando spazio alla dolce spinta d’Archimede, si ritrovano libertà perdute. Sott’acqua, sottratti alle leggi della gravità, il gap di prestazione fra persone disabili e normodotati si riduce”. Partendo da qui, il nome “Zero Barriere” assume davvero valenza concreta.

In acqua con HSA – foto di Roberto Murru 

L’ultimo momento in programma è la consegna dei diplomi da istruttore (o dive buddy) e degli attestati di presenza alla giornata, corredati da maschera e boccaglio targati Beauchat, marchio di attrezzatura subacquea, sponsor tecnico dell’evento.

A conclusione della mattinata, un pranzo prenotato, vera condizione sine qua non negli eventi HSA, mi assicura Gianfranco. Io non li ho seguiti, ma l’atmosfera di cordialità, intesa e mutuo sostegno è rimasta con me per il resto della giornata.

Scrive per noi

Andrea Puglisi
Andrea Puglisi
Classe 1992, laurea in lingue e master in traduzione editoriale. In buona sostanza un nerd del linguaggio e della conoscenza, ha fin da piccolo la passione per la divulgazione scientifica (lo prendono ancora in giro per i VHS di Jacques Cousteau). A fianco al lavoro in ambito editoriale, scrive e allestisce spettacoli teatrali in cui parla di salute delle acque e tensioni geopolitiche. Nel frattempo, aspetta l’occasione di imbarcarsi su un veliero che raccoglie plastica.

Andrea Puglisi

Classe 1992, laurea in lingue e master in traduzione editoriale. In buona sostanza un nerd del linguaggio e della conoscenza, ha fin da piccolo la passione per la divulgazione scientifica (lo prendono ancora in giro per i VHS di Jacques Cousteau). A fianco al lavoro in ambito editoriale, scrive e allestisce spettacoli teatrali in cui parla di salute delle acque e tensioni geopolitiche. Nel frattempo, aspetta l’occasione di imbarcarsi su un veliero che raccoglie plastica.

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