Bentornati al sesto appuntamento con GREEN FLAGS, il podcast ideato da Igor D’India. Questo episodio vi porta a scoprire i robot del futuro che lavorano per la pulizia dei mari e studiano i fondali oceanici. L’invitato è Giacomo Picardi che studia e progetta questi robot e racconta cosa riescono a fare.
Avete presente I robot granchio di Avatar 2? Ecco un esempio pratico di robotica bioispirata. Questi robot che vengono costruiti, utilizzano materiali particolari (es. siliconi) che hanno, per esempio, come caratteristica quella di somigliare molto alla pelle e dunque possono riprodurre una figura vivente nel dettaglio. Esistono perfino dei robot cane che vengono già utilizzati a scopi militari.
I ROV che sorvegliano le profondità oceaniche
Ma in questo caso i robot non assomigliano ad umani, ma sono i robot dell’immaginario comune. E la loro missione é quella di pulire il mare o di fare ricerca. Per esempio i ROV sono macchine gestite da operatori sulle navi, che arrivano a grandi profondità oceaniche e sono capaci di registrare dati necessari per studiare questi ambienti estremi. Altri robot robot sono stati progettati per la raccolta di rifiuti in mare. Il robot é essenziale per scendere a profondità laddove noi umani non possiamo arrivare.
Ovviamente queste ricerche sono in via di sviluppo e molto costose. Il progetto Silver é durato 3 anni ed é costato 150.000 euro che é un costo basso rispetto alla media comune per questo tipo di ricerche, che hanno in realtà bisogno di almeno 5 anni e qualche milioncino di euro.
Chissà, nel futuro questi robot potrebbero veramente aiutare a tutelare l’ambiente marino e tutti gli ambienti acquatici! Andate a scoprire di più! Appuntamento al sesto episodio di green flags link qui sotto.
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Per ascoltare il podcast invece cliccate i link che seguono!
LINK AL TERZO EPISODIO SU SPREKER
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Scrive per noi
![Mariarita Caracciolo](https://ilpianetazzurro.it/pa/wp-content/uploads/2023/03/Mariarita-Caracciolo_-photo-150x150.jpg)
- Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.
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