Amazzonia Expedition 2022 – Intervista all’adventure film-maker Igor D’India

Abbiamo intervistato l’adventure film-maker Igor D’India per parlare del nuovo documentario “Mission for Vanda” girato durante una spedizione in Amazzonia.

Con Pianeta Azzurro seguiamo le avventure di Igor D’India in giro per il mondo e abbiamo seguito come media partner il suo podcast “Green Flags” che ci ha portato a conoscere tante persone cha hanno dei gradi progetti per proteggere il mare. Trovate tutti gli articoli sul podcast a questo link.

Questa volta abbiamo intervistato Igor come film-maker e in questo articolo parleremo della sua ultima grande avventura lungo il Rio Negro, nel cuore dell’Amazzonia, per documentare i cambiamenti significativi che stanno avvenendo nel “polmone verde” del nostro pianeta, mettendo in luce temi cruciali legati al cambiamento climatico e alla relazione con gli indigeni, abitanti di questi luoghi, coloro che vedono il cambiamento in prima linea.

Troverete la versione integrale dell’intervista con Igor D’India prossimamente sulla nostra rivista!
Inanto ecco a voi un piccolo spoiler!


[…]

PIANETA AZZURRO: Quali sono le sfide più grandi che avete dovuto affrontare durante questa traversata voi personalmente? E quali sono le sfide ambientali e sociali che questo luogo e le popolazioni indigene stanno affrontando?

IGOR: Sono sempre viaggi avventurosi e “in the wild” che richiedono fatica e impegno. La gestione delle energie è molto importante. A me hanno messo molto alla prova le zanzare. Nelle isole a causa della siccità c’erano pozze di acqua piovana. Per Francesco invece la difficoltà è stata dover rincorrere i brasiliani per incontrarli per le varie interviste. Sono un po’ come noi siciliani in questo e l‘organizzazione era molto tranquilla.

Le sfide ambientali sono diverse. In questo luogo, ambiente e comunità indigene vivono in simbiosi, le comunità vivono di pesca e di osha (orto). Praticamente prendono un pezzo di foresta e lo bruciano e ci coltivano frutta e tuberi per avere fonte di sostentamento. Ultimamente la siccità è stata devastante. Il Rio Negro non è mai stato cosi a secco. Non ci sono stati problemi, al contrario di altri anni, di alluvioni.  Quando invece il fiume saliva tantissimo, molto più di solito quindi allagava villaggi. Questo comporta a catena  tutta una serie di sconvolgimenti dell’habitat del posto. Inoltre delle comunità sul fiume Mois stanno migrando a causa delle zanzare. Sono stati trovate centinaia di delfini Botos morti nel fiume a causa della temperatura dell’acqua. Tantissimi incendi (la chiamano “a fumassa”) che causano per giorni una nebbia che rimane stazionaria. Alcuni incendi sono naturali (frutti che vanno in autocombustione perché i semi si bruciano per aprirsi quando cadono). Molte volte clima torrido e ventoso fa scappare l’incendio dall’orto dietro casa (che devono bruciare per bonificare il terreno).”

PIANETA AZZURRO: Quest’anno siete tornati per fare un’altra spedizione, qual è stata la vostra missione principale? Siete andati anche per finire il tuo documentario?

IGOR: Siamo tornati in missione per Vanda da cui poi prende il nome il documentario. Vanda Witoto è una leader della popolazione dei Witoto. Ha contattato me e Francesco sapendo che stavamo facendo un documentario sull’Amazzonia e ci ha chiesto di tornare e raccontare anche come sta cambiando proprio dal punto di vista delle comunità indigene. Come si stanno cominciando ad affermare, sfruttando i social  e con l’imprenditoria femminile e giovanile e con nuove forme di leadership, soprattutto femminili. Ci sono tante esponenti donne in giro per il mondo che rappresentano i vari stati dell’Amazzonia, Peruviani, Brasiliani, Boliviani. Vanda rappresenta soprattutto i Witoto e le comunità del Rio Negro. Vanda utilizza i materiali raccolti anche per far vedere al mondo come gli indigeni si stanno riappropriando di una cultura che è stata insabbiata per secoli. Mostra come sono evoluti a livello imprenditoriale e che sono interessanti all’ambiente, oltre che aperti alla collaborazione.

[…]


Ringraziamo Igor per la disponibilità e non vediamo l’ora di vedere il documentario che si chiama “Mission for Vanda” e dovrebbe uscire a inizio 2025! Per seguire tutti i retroscena potere andare sul canale instagram di Igor D’India. Oppure visitare il suo blog sul suo sito web.

Per l’intervista integrale assicuratevi di ricevere i prossimi numeri della rivista di Pianeta Azzurro dove verrà pubblicata.

Scrive per noi

Mariarita Caracciolo
Mariarita Caracciolo
Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

Mariarita Caracciolo

Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

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