«A meno che non riusciamo ad andare oltre gli interessi territoriali e sulle risorse che hanno bloccato ogni progresso per troppo tempo, lo stato dei nostri oceani continuerà a deteriorarsi. Dobbiamo mettere da parte i vantaggi a breve termine dei singoli Stati per evitare una catastrofe globale. Preservare i nostri oceani sfruttandoli in maniera sostenibile nel tempo significa proteggere la nostra stessa vita».
E’ l’appello con cui Antonio Guterres, Segretario generale dell’Onu, ha aperto a New York la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite dedicata allo stato di salute degli Oceani. Il vertice, che durerà fino al 9 giugno, rappresenta una prima occasione assoluta per affrontare la lista assai lunga dei problemi che pesano sulle grandi estensioni d’acqua del Pianeta: l’inquinamento rappresentato dai rifiuti di plastica che producono dei veri e propri continenti galleggianti, lo sbiancamento industriale o la pesca indiscriminata.
Proprio sul tema delle plastiche, per chiedere la messa al bando del materiale monouso entro i prossimi cinque anni, è stata consegnata al Programma Onu per l’ambiente (Unep), la petizione lanciata sulla piattaforma Avaaz e sottoscritta da oltre un milione di persone a sostegno della campagna #CleanSeas contro i rifiuti in mare. «Oggi ci troviamo di fronte a una decisione: vogliamo che i nostri oceani siano colmi di pesci colorati, acqua pulita e barriere coralline o vogliamo che siano soffocati dai rifiuti di plastica? Oltre un milione di cittadini nel mondo stanno dicendo ai nostri leader che la loro scelta è chiara» è stata la domanda di Dalia Hashad, direttore della campagna di Avaaz.
Scrive per noi

Notizie dal network2023.01.21“Dai diamanti non nasce niente…”
Notizie dal network2023.01.21Vigevano, incontri sulla necessaria memoria storica
Notizie dal network2023.01.14Sostenibilità e Agenda 2030 a scuola
Notizie dal network2023.01.12Un anno di impegno civico per l’ambiente. Il bando del Servizio Civile 2022