L’acqua é un elemento di importanza vitale. Di conseguenza, l’educazione all’acqua e il rafforzamento delle capacità legate ad essa sono delle componenti chiave nel fornire le conoscenze necessarie per affrontare alcune delle sfide più pressanti sull’acqua e sugli oceani, nel contesto di uno sviluppo sostenibile. Per capire l’importanza di questo elemento è necessario cominciare studiandone il suo ciclo, il famoso ciclo dell’acqua. Finendo con lo scoprire l’influenza che l’acqua ha, non solo sulla vita di ogni essere vivente, ma sull’intero clima del pianeta. Essendo noi umani a contatto con questa risorsa ogni giorno della nostra vita, è essenziale comprendere l’impatto che le nostre azioni hanno su di essa. Tutto ciò, fa parte delle conoscenze basi sull’acqua che ogni persona dovrebbe avere. Infatti, l’educazione all’acqua deve essere promossa e migliorata in vista delle sfide che l’umanità si sta ritrovando ad affrontare, quali siccità, alluvioni, disastri, contaminazioni, temperature record, acidificazione degli oceani, etc…
Le strategie di educazione all’acqua: Water WEEC 2024
L’educazione all’acqua è stata il centro del workshop “Water WEEC” tenutosi il 31 gennaio durante il dodicesimo World Environmental Education Congress (WEEC) ad Abu Dhabi.
Potete trovare qui tutti gli altri Water WEEC degli scorsi anni, organizzati dal WEEC Network.
In particolare, la discussione centrale di questo Water WEEC ha trattato le strategie e le sfide legate all’alfabetizzazione all’acqua e la promozione di un tipo di educazione dove la comunità partecipa ad attività legate alla conservazione dell’acqua.
Citizen Science, documentari e media digitali
Durante l’incontro si è discusso:
I) dell’importanza della Citizen Science e degli eventi di conservazione ambientale e marina svolti nelle scuole e all’esterno;
II) dell’efficacità dei documentari nell’informare e delle storie raccontate dalle foto nel trasmettere emozioni oltre che un messaggio di protezione ambientale; e
III) del coinvolgimento dei media digitali, quali social network, blog e podcast, in quanto hanno la capacità di massimizzare il numero di persone alle quali perviene l’informazione.
Mariarita Caracciolo, inviata per Pianeta Azzurro al 12° WEEC – Abu Dhabi, parla dell’importanza dei media digitali per diffondere informazioni ed educare all’acqua.
Per ogni categoria discussa sono stati portati gli esempi di avvenimenti nel quale il Pianeta Azzurro ha partecipato come media partner. Eventi di Citizen Science come La City Nature Challenge o altri eventi quali Spazzapnea, Trashchallenge – Po operation, i campi WWF, i Laboratori Blu e Educational Goal. Progetti di produzione, per esempio l’Ocean Film Festival e documentari come The Raftmakers; o podcast come Green Flags di Igor D’India.
Tutte queste strategie coinvolgono il pubblico, chi fisicamente, chi virtualmente, promuovendo e concretizzando l’obbiettivo di educare a tematiche relative all’acqua. Alcuni progetti sono in grado di raggiungere milioni di persone grazie alle strategie digitali di comunicazione e grazie all’utilizzo di immagini in movimento volte a catturare l’attenzione e inviare un messaggio in maniera rapida. Queste nuove tecnologie sono efficaci soprattutto per coinvolgere i più giovani. Infatti, una delle sfide generali riportata da chi sviluppa tali progetti di educazione ambientale è il coinvolgimento dei più giovani, che ormai hanno perso interesse nella lettura, ma che, tuttavia, possono interessarsi a queste tematiche, se insegnate con le giuste tecniche associate all’intrattenimento, come tramite film o video-giochi.
I progetti coinvolti al Water WEEC 2024
Il workshop, nonché decimo anniversario dalla nascita del water WEEC nel 2013, è stato un momento importante per riunire sotto lo stesso ombrello altri progetti relativi all’acqua e presentati durante questo dodicesimo congresso di educazione ambientale.
Progetti come “D’acqua al Po” di Silvia Crema, che porta nelle scuole italiane l’educazione fluviale; “Green Re-Lake” di Paola Iotti (dell’associazione Proteus), che restaura ecosistemi vegetali nel lago di Como; e Environmental Goals con Marco Manganiello, che insegna l’acqua tramite mappe interattive, sono stati discussi insieme, soprattutto per sottolineare le sfide affrontate dai vari creatori di progetti nel realizzarli.
Marco Manganiello spiega i progetti di Educational Goal relativi all’acqua e gestiti da Officine Sostenibili.
Le sfide da affrontare durante lo sviluppo di un progetto
La sfida principale, di indirizzarsi al giusto pubblico, e quella di consegnare un tipo di informazione innovativa, digitale e più accattivante (come, per esempio, la webcam sotto il lago di Como con il progetto Green Re-Lake). Inoltre, sono stati citati i temi principali, che faranno parte delle discussioni sull’educazione ambientale dei prossimi anni, divisi in acqua dolce e salata. Per quanto riguarda l’acqua dolce alcuni temi ricorrenti saranno: l’accesso all’acqua potabile, la correlazione siccità-alluvioni e i disastri relativi all’acqua. Grazie a questo tipo di educazione in cui sia la scuola, sia la comunità, sono coinvolte, è possibile non solo insegnare ma anche salvare vite. Mentre per l’oceano le priorità dell’agenda saranno sull’eutrofizzazione, sull’innalzamento delle temperature della superficie oceanica, sulla sovrapesca, sull’inquinamento da plastica e microplastica e sull’acidificazione degli oceani. Questi temi discussi sono parte integrante dei 17 obbiettivi sullo sviluppo sostenibile dell’agenda delle Nazioni Unite, in particolare il sesto e il quattordicesimo obbiettivo.
La discussione generatasi attorno a questi temi e sulle sfide future è molto attuale. È urgente incrementare le conoscenze sull’acqua. Dobbiamo migliorare la capacità di ogni individuo e di ogni comunità di affrontare i problemi legati all’acqua che ci influenzano. Solo tramite l’educazione possiamo dare ad entrambe le generazioni, attuali e future, gli strumenti per potenziare le conoscenze e per diventare attori del cambiamento.
Scrive per noi
- Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.
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