Continua il ciclo di live organizzate da Educational Goal, la nuova piattaforma di educazione ambientale. Grazie al contributo di Greta Golia e Pier Paolo Palma abbiamo in questo nuovo appuntamento approfondito i temi del riciclo, della raccolta differenziata e delle abitudini green.
Ospiti e tematiche del talk
Come per il precedente talk, anche questa live è stata introdotta e moderata da Andrea Ferrari Trecate, inviato del Pianeta azzurro. Dopo una presentazione dell’Istituto Scholé da parte di Mauro Viviani, volontario dell’associazione, la parola è passata agli ospiti. L’intervento di Pier Paolo Palma, regista e sceneggiatore teatrale, ha introdotto i temi centrali del talk attraverso il racconto del suo spettacolo “Alice oltre lo spreco”. Attraverso il linguaggio del teatro il regista, rivolgendosi ad un pubblico di ragazzi ma non solo, ha voluto sensibilizzare gli spettatori a tematiche attuali come quelle degli sprechi delle risorse e delle buone pratiche per riciclare e differenziare i rifiuti. Il successivo intervento di Greta Golia, formatrice ed educatrice ambientale, ha approfondito queste tematiche attraverso un presentazione che ha ripercorso il ciclo dei rifiuti sottolineandone le criticità e focalizzandosi sulle abitudini green che possono permettere di migliorare lo stato di salute dell’ambiente.
L’interesse e l’entusiasmo dei ragazzi che hanno seguito la live è stato anche in questo appuntamento sorprendente. Un riscontro che stimola la volontà di promuovere iniziative che trattino tematiche care ai giovani come quelle legate alla tutela dell’ambiente.
Approfondimento e interviste
Anche per questo appuntamento, considerate le numerose domande che ci sono giunte dagli studenti durante la diretta, abbiamo deciso di approfondire le tematiche del talk attraverso delle interviste agli ospiti della live.
Di seguito l’intervista a Pier Paolo Palma, autore di ““Alice oltre lo spreco”:
Il Pianeta azzurro: Perché il re Rosso cambia idea su ciò che aveva fatto in precedenza, cioè imprigionare i personaggi delle fiabe e inquinare l’ambiente?
Pier Paolo Palma: Perché il terribile Re Rosso ha ascoltato ciò che le ha detto Alice, convincendolo a non inquinare più il Paese delle Meraviglie e a salvare il futuro del Pianeta Terra e di tutti i bambini. Insomma, Alice gli fa capire che è un’idea un po’ sciocca.
D: Come mai l’idea di riciclare i rifiuti è venuta solo ad Alice?
R: Perché Alice proviene dalla dimensione della Realtà, dove da tempo si attuano strategie per limitare l’inquinamento e la produzione di rifiuti inutili.
D: Perché il re Rosso non veniva invitato alle feste?
R: Il Re Rosso aveva un pessimo carattere! Grazie ad Alice però, ha imparato quanto è importante ascoltare gli altri, ed essere gentili.
D: Perché il Cappellaio dice che il cappello non è il suo?
R: Come compagnia teatrale facciamo molte prove. Sia per creare situazioni comiche, sia per caratterizzare i personaggi. Durante un’improvvisazione venne fuori questa battuta. Da regista ho trovato che caratterizzava bene il Cappellaio e l’ho tenuta nello spettacolo. Anche per rispettare il nonsense del testo di Carroll.
D: Alla fine, com’era la canzone di presentazione di Alice?
R: Da regista e autore mi faceva molto ridere che la protagonista non riuscisse a cantare la sua canzone di presentazione, tipica di tutti i musical e cartoni animati. Come base abbiamo scelto l’intro strumentale di Franziska di De Andrè, modificandola e aggiungendo il suono di un giradischi che “salta” alla fine.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare anche Greta Golia, formatrice ed educatrice ambientale. Ecco le sue risposte:
Il Pianeta azzurro: Spesso i ragazzi avvertono certe tematiche come proprie solo del mondo degli adulti; come si supera questo ostacolo?
Greta Golia: Credo che le ragazze e i ragazzi siano molto sensibili al tema e che si sentano anche molto coinvolti, ma impotenti. Non mi è mai capitato di riscontrare quello che dici, piuttosto vengono scoraggiati ad occuparsene perché impossibilitati ad agire e a creare cambiamento. Spesso frenati e rallentati e riportati al punto di partenza. (Cosa scioperate a fare, dovete andare a scuola ad imparare, uhm!). Mi spiego: è vero che ci sono azioni che toccano principalmente i genitori ma ci sono anche azioni che la scuola può costruire e progettare per mettere le giovani generazioni in condizione di attuare un cambiamento. I ragazzi sono sul pezzo, hanno ben chiaro quali siano le azioni da fare, ma come dicevo nell’intervento bisogna abbandonare la logica delle piccole azioni per focalizzarci su quelle che hanno maggior impatto. Chiudere il rubinetto è una frase che non si può più sentire, bisogna chiedere alla scuola di offrire opportunità di cambiamento, serve il nudging. Più opzioni vegetariane o vegane a mensa è una scelta fondamentale. Fare la raccolta differenziata è insufficiente, la scuola deve offrire agli studenti alternative all’acquisto e sostenere lo scambio e l’adozione di buone pratiche circolari.
La mobilità è un altro tema: mettimi in condizione di venire a scuola in sicurezza a piedi, in bici, eccetera. La ricetta è fare le cose in gruppo, le azioni dei singoli si scontrano con gli ostacoli della vita quotidiana. Bisogna smettere di foraggiare il pensiero liberista per cui il singolo è da condannare, le azioni devono essere sistemiche e un gruppo di studenti in una scuola può e deve fare molto di più di un singolo allievo.
D: Ci può raccontare qualcosa di più sulla rete Contiamoci?
Contiamoci è il social network delle buone pratiche e delle azioni quotidiane che fanno bene all’ambiente. Su Contiamoci raccogliamo, collaudiamo, diffondiamo buone abitudini green. Trovi esempi ben collaudati per adottare uno stile di vita più verde. Visita il sito per scoprire di più!
Anche Educational Goal ha risposo alle nostre domande. Di seguito l’intervista:
Il Pianeta azzurro: l’ultima diretta è stata molto partecipata; abbiamo anche avuto delle domande “live”…
Educational Goal: Anche per questa diretta, le scuole, docenti e ragazzi/e, hanno confermato una grande partecipazione. E’ stato bello ed emozionante far intervenire in diretta alcune classi, anche per toccare con mano l’entusiasmo che i film, gli spettacoli e gli interventi degli esperti stanno trasmettendo. Incrociamo le dita per l’ultimo appuntamento, ma non possiamo che essere soddisfatti della partecipazione ottenuta finora.
D: I ragazzi imparano molto da progetti come ed goal ma spesso sono gli adulti quelli più indisciplinati; avete mai pensato ad eventi che coinvolgano anche le famiglie?
R: Siamo convinti che i ragazzi siano il tramite più efficace verso adulti e famiglie. Con i partner di Educational Goal (come la compagnia teatrale Red Roger e la Cooperativa Immaginaria) abbiamo anche ideato format per le famiglie, che potrebbero essere presentati il prossimo anno nella terza edizione del cartellone. Ma non vogliamo spoilerare le novità che ci attendono e al quale Officine Sostenibili e l’Istituto Scholé sono già al lavoro.
Il progetto di Educational Goal, realizzato da Officine Sostenibili e Istituto Scholé futuro con la nostra diretta collaborazione, procede quindi nella sua mission.
Il palinsesto, in particolare, si sta rivelando ricco di spunti e sta producendo una risposta attiva degli studenti. L’obiettivo di mettere al centro i ragazzi, protagonisti delle buone pratiche di sostenibilità diventa sempre più solido e concreto.
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