Cambiamento climatico, migrazioni e stili di vita sostenibili nel secondo talk di Educational Goal

Il ciclo di live della nuova piattaforma per l’educazione ambientale prosegue con un talk dedicato ai temi del cambiamento climatico, delle migrazioni e degli stili di vita sostenibili. Ne abbiamo parlato con la Elena Brunello, regista di “The Climate Limbo” e con Claudio Cassardo, ricercatore e professore dell’Università degli Studi di Torino.

Dopo il successo del primo appuntamento, la serie di incontri organizzati dalla piattaforma Educational Goal continua spostando il focus su nuove tematiche, presentate e approfondite da Elena Brunello e il prof. Claudio Cassardo.

Il 2 marzo è andato in onda il secondo talk organizzato da Educational Goal, la piattaforma di educazione ambientale che si propone di promuovere e raccogliere attività e progetti rivolti al mondo della scuola. L’obiettivo è anche questa volta quello di dare agli studenti strumenti adeguati per costruire una cultura della sostenibilità.

Ospiti e tematiche del talk

Dopo l’introduzione di Andrea Ferreri Trecate ai temi del talk, è stato presentato da Mauro Viviani, volontario dell’associazione, l’Istituto Scholè. Il talk è proseguito con l’intervento di Elena Brunello, giornalista e autrice di “The Climate Limbo”, documentario prodotto da Dueotto Film per la regia di Paolo Caselli e Francesco Ferri. Il film, proposto alle classi iscritte al portale, racconta la storia dei cambiamenti climatici e il loro nesso con le migrazioni attraverso le parole delle persone direttamente coinvolte. La riflessione sulla crisi climatica è poi continuata con l’intervento di Claudio Cassardo, professore presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino ed esperto di clima e cambiamenti climatici. I temi, in continuità con quelli discussi da Elena Brunello,  sono stati il cambiamento climatico e gli stili di vita sostenibili.

Anche questo appuntamento del live talk ha avuto un grande riscontro da parte dei ragazzi, che hanno dimostrato interesse e coinvolgimento inviandoci moltissime domande. Un bel risultato che rappresenta la volontà di cambiamento dei giovani rispetto al rapporto con l’ambiente.

 Approfondimento e interviste

Abbiamo deciso, anche per questo appuntamento, di approfittare di questa occasione per approfondire diversi temi legati a questo talk con alcuni dei protagonisti.

Di seguito l’intervista ad Antonio Garofano di Educational Goal, che ha gentilmente risposto alle nostre domande:

Il Pianeta Azzurro: COME LA TECNOLOGIA PUO’ AIUTARE LA COMUNICAZIONE AL GIORNO D’OGGI? 

Antonio Garofano (Educational goal): La tecnologia può essere un veicolo straordinario di “democrazia” e “velocità” di trasmissione delle informazioni, se valorizzata nelle sue caratteristiche migliori, senza abusi. Siamo molto fortunati a vivere un’epoca in cui abbiamo tra le mani, letteralmente, tramite i nostri smartphone, informazioni disponibili in ogni luogo ed in ogni momento. Oggi la tecnologia può consentire alle attività di comunicazione, di sensibilizzazione e, naturalmente, di formazione, di raggiungere ogni audience, con un mix di strumenti e forme (video, infografiche, audio) che nessuna epoca storica ha consentito.

D: LA TECNOLOGIA E’ UNO STRUMENTO UTILE NELLA FORMAZIONE DEI GIOVANI D’OGGI?

R: Lo crediamo fortemente e, al netto delle indubbie difficoltà riscontrate per infrastrutture e limitata accessibilità, riteniamo che il periodo pandemico lo abbia dimostrato. Educational Goal intende diventare un punto di riferimento, sotto questo aspetto, integrando e arricchendo con forme di edutainment, le attività di formazione a cui i giovani d’oggi sono sottoposti. Il nostro motto è: educare attraverso l’intrattenimento e la partecipazione, anche attraverso la tecnologia e la multimedialità.

D: LA SCUOLA E’ PRONTA A QUESTO CAMBIAMENTO TECNOLOGICO?

R: Stiamo attraversando una fase di transizione che coinvolge trasversalmente la società. La scuola, come ogni attore sociale, si sta adeguando al cambiamento. Inutile negare che ci sono limiti, soprattutto di carattere infrastrutturale (è davvero sconcertante che esistano ancora scuole/istituti senza pc o senza connessione ad internet) e anche di competenze. Si tratta, tuttavia, di ostacoli che possono essere superati di fronte ad investimenti seri in tecnologia, infrastrutture e aggiornamento professionale.

D: COME STA ANDANDO QUESTA NUOVA VERSIONE DEL PROGETTO EDUCATIONAL GOAL? QUALI SONO I FUTURI SVILUPPI PER IL PROGETTO?

R: La partecipazione dei ragazzi di ogni età alle iniziative previste dalla nuova formula del cartellone ci ha davvero sorpreso. Ciò evidenzia come l’attenzione ai temi della sostenibilità sia crescente e incontra un pubblico privilegiato proprio nei giovani. Il contest, i film, gli spettacoli teatrali, mixati ai talk show live come momento di approfondimento, hanno generato una partecipazione entusiasmante.

Intendiamo proseguire nello sviluppo delle forme di edutainment. Con il superamento del periodo pandemico, intendiamo, inoltre, integrare le attività online con momenti in presenza, dal vivo: la nostra prospettiva, infatti, è che la tecnologia sarà sempre più un valido supporto, ma non potrà mai sostituirsi “in toto” all’empatia, al coinvolgimento sensoriale e all’emozione che solo gli incontri/eventi fisici possono generare.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare anche Claudio Cassardo, professore presso l’Università degli Studi di Torino:

Il Pianeta Azzurro: LEI E’ UN GRANDE ESPERTO E STUDIOSO DI METEOROLOGIA E CLIMA, IN CHE MODO E’ POSSIBILE RENDERE EFFICACE LA COMUNICAZIONE TRA IL MONDO ACCADEMICO E QUELLO NON ACCADEMICO?

Claudio Cassardo (Università degli Studi di Torino): Credo che il modo migliore sia quello di cercare di far comprendere a chi ci ascolta quello di cui stiamo parlando, usando un linguaggio semplificato ma nello stesso tempo cercando di spiegare anche i termini più complessi, in modo da insegnarli e fare in modo che, la prossima volta che le persone li sentono, sappiano di cosa si sta parlando, e in generale usando delle tecniche per far arrivare i messaggi catturando l’attenzione. Inoltre, occorre far capire che la scienza non è fatta di certezze assolute, ma spesso dipende dalle misure (o dai modelli), e quindi il concetto di errore è intrinseco. Nonostante questo “limite”, spesso è possibile trarne delle conclusioni efficaci e attendibili, ma non sempre: ad esempio, le previsioni del tempo a 15 giorni generalmente non sono attendibili, mentre quelle a cinque giorni possono esserlo ma non con la stessa efficacia di quelle a uno-due giorni. Occorre anche insegnare alle persone dei concetti di base in modo che loro stessi possano applicarli quotidianamente, a volte anche per evitare conseguenze spiacevoli (mi riferisco, ad esempio, agli eventi estremi). E occorre insegnare a capire di quali informazioni fidarsi e di quali, invece, dubitare, ragionando sull’autorevolezza del sito, dell’ente o della persona (ad esempio, uno scienziato è autorevole quando parla di ciò che conosce e su cui fa ricerca; se io parlassi di medicina o religione, non sarei affatto autorevole, visto che non è il mio campo). Questo ultimo aspetto è fondamentale in quanto, al giorno d’oggi, siamo letteralmente alluvionati da informazioni di qualunque tipo e di varia affidabilità, e proprio per questo occorre imparare a districarsi, eliminando l’informazione inutile, superflua e talora addirittura fuorviante e concentrandosi su quella utile, che però va riconosciuta come tale.

D: LEI E’ IMPEGNATO IN DIVERSI PROGETTI DI DIVULGAZIONE CHE SI RIVOLGONO AD UN AMPIO PUBBLICO, QUANTO PENSA SIA IMPORTANTE PARLARE DI QUESTI TEMI IN MANIERA APPROFONDITA AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE?

R: Non è soltanto importante, ma fondamentale, che studenti e studentesse di ogni ordine e grado imparino fin da molto piccoli l’importanza delle questioni che riguardano l’ambiente in cui viviamo, che costituisce la nostra casa. Ho sempre creduto nella divulgazione perché le conoscenze che gli scienziati apprendono ogni giorno non debbono rimanere nella loro torre d’avorio ma debbono essere fatte capire alle persone. Solo in questo modo un cittadino può acquisire fiducia nel lavoro degli scienziati e nella scienza. L’importanza della discussione nelle scuole è duplice. In primo luogo, gli scolari possono portare nelle proprie case gli argomenti appresi e discussi, contribuendo ad allargare lo spettro delle conoscenze e le problematiche ambientali e climatiche della nostra epoca. In secondo luogo, gli scolari di oggi saranno i cittadini di domani, e tra loro ci potranno anche essere i futuri dirigenti, e se sin da piccoli avranno avuto modo di meditare su certe questioni, auspicabilmente saranno più inclini a prendere decisioni consone.

 

Il progetto di Educational Goal, realizzato da Officine Sostenibili e Istituto Scholé futuro con la nostra diretta collaborazione, procede quindi nella sua mission.

Il palinsesto, in particolare, si sta rivelando ricco di spunti e sta producendo una risposta attiva degli studenti. L’obiettivo di mettere al centro i ragazzi, protagonisti delle buone pratiche di sostenibilità diventa sempre più solido e concreto.

 

 

 

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