GREEN FLAGS: il corallo nero alle Egadi

L’ultimo episodio di green flags vi porta a scoprire le bellezze delle egadi profonde, i coralli neri unici e rari.

Siamo arrivati all’ultimo episodio di GREEN FLAGS che il Pianeta azzurro ha avuto il piacere di accompagnare nelle ultime 8 settimane. Il podcast, ideato da Igor D’India, ci ha fatto sognare con magnifiche storie di esploratori, scienziati, avventurieri e persone che ogni giorno con le loro azioni lavorano per l’ambiente.

Questo episodio vi porta a scoprire le bellezze della nostra Sicilia. Ci catapultiamo alle Egadi dove le meraviglie non sono solo i paesaggi mozzafiato, ma si trovano anche e soprattutto sott’acqua.

Nel lontano 2011, i ricercatori di varie università italiane, nel corso di una campagna di ricerca effettuata con la nave oceanografica “Astrea” dell’Ispra, condividono col mondo il ritrovamento del corallo nero nel Mediterraneo, a 270 metri di profondità. Il corallo nero osservato nelle acque di Capo San Vito, fuori dalla riserva delle Egadi, al largo di Marettimo, era una specie fino ad allora segnalata solo nell’Oceano Pacifico a 700 metri di profondità. Un corallo cosi speciale da illuminarsi al minimo contatto.

Giovanni Chimienti, biologo marino e national geographic explorer, ha come progetto di ricerca lo studio di questi coralli giganti. L’amore per questi animali millenari nasce sin dalla sua tesi triennale. Quando a bordo di un peschereccio che praticava pesca a strascico, vide un ramo gigante di corallo che era stato strappato alla sua vita sui fondali profondi. La pratica della pesca a strascico prevede il lancio di una rete da pesca enorme, che preleva tutto quello che trova sul fondale (inclusi molti squali). E’ ancora molto praticata nonostante le restrizioni Ue, infatti, si può ancora praticare nella maggior parte delle acque del Mediterraneo.

Giovanni assieme a un team di subaquei tecnici e e successivamente utilizzando un ROV (veicolo filoguidato) per le profondità più elevate, ha esplorato questa zona delle Egadi. Le Egadi si trovano in una posizione di passaggio di grande correnti e dunque a quelle profondità è probabile trovare qualcosa di interessante. Ovviamente il risultato di questa esplorazione potrete vedrerlo coi vostri occhi in un documentario che uscirà prossimamente e che sarà realizzato da Igor D’India.

VI salutiamo e speriamo di ritrovarci in una seconda stagione di GREEN FLAGS!!

Per ritrovare Giovanni Chimienti andate su IG:  https://www.instagram.com/giovanni_chimienti/
Per ascoltare il podcast invece cliccate i link qui sotto!

LINK SPOTIFY

LINK AL TERZO EPISODIO SU SPREKER

Trovate invece Igor D’India qui sul suo sito. Ma anche su Youtube, FBIGLinkedIn!

Scrive per noi

Mariarita Caracciolo
Mariarita Caracciolo
Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

Mariarita Caracciolo

Laureata in biologia marina e gestione degli ecosistemi marini costieri, con un dottorato in ecologia e biodiversità del plankton marino. Dopo anni dietro un pc ad analizzare dati, ha deciso di specializzarsi in comunicazione scientifica, perché pensa che la ricerca sia inutile se non è accessibile a tutti. Ha recentemente aperto la sua azienda “The Eco Odyssey” perché crede che la comunicazione e l’educazione ambientale siano fondamentali, in questo momento di transizione ecologica. La sua passione è il mare e vuole condividerla con le persone, educando alla conservazione marina, a vivere e viaggiare consapevolmente e rispettando la natura.

You May Also Like

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *