Alla scoperta dell'arte del fishcarving con Raul Orvieto

Raul Orvieto scolpisce pesci ed altre creature marine facendole balzare letteralmente fuori dal legno con una maestria che ha pochi pari; una passione che lo ha reso protagonista di diversi concorsi nazionali ed internazionali.

Abbiamo intervistato Raul Orvieto per scoprire qualcosa di più di questa forma d’arte e non solo. La nostra intervista uscirà in formato integrale nel prossimo numero di Pianeta Azzurro ma oggi ve ne regaliamo un’anteprima.

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Il Pianeta Azzurro: Quella del fishcarving sembra una passione piuttosto particolare; può raccontarci come è nata?

Raul Orvieto: “Sono da sempre innamorato della natura, ho studiato da garden designer e fin da bambino seguivo mio padre ed i miei zii in Trentino dove vivevo in memorabili battute di pesca; gli ecosistemi acquatici ed i loro abitanti già da allora mi erano entrati nel cuore. Nel corso degli anni mi sono appassionato alla scultura del legno e scoprire che nei paesi anglosassoni esisteva una disciplina artistica relativa alla scultura dei pesci, è stata una vera e propria folgorazione. Da lì e nata la mia passione per il fishcarving che, nel corso degli anni, mi ha portato a competere a livello internazionale ed a vincere per due anni consecutivi il campionato nazionale americano di fishcarving (National Fishcarving Guild Championship 2020/2021 ) e nel 2020 il galà Canadese della scultura in legno “Artistry in wood “. La mia attività artistica tuttora non si basa solo sul fishcarving ma scolpisco ormai in molteplici materiali quali bronzo, resina e materie plastiche“.

D: La sua opera “Triple R” ha un messaggio molto forte, di un’attualità che rischia di diventare abitudine…

R: “È un’opera in tecniche miste alla quale sono particolarmente affezionato e che nel corso dei mesi è diventata virale sui social di tutto il mondo. “Triple R” è una scultura di corrente artivistica (wildlife artivism) che ricrea il logo del riciclo […]”

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Scrive per noi

Andrea Ferrari Trecate

Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.