Annunciato il vincitore del premio “Il Pianeta azzurro”2019

A Selene Di Genio, laureanda dell’Università Politecnica delle Marche, il riconoscimento di Pianeta Azzurro per il progetto di ricerca: “Dinamica della fanerogama aliena Halophila Stipulacea nel porto di Palinuro”

Domenica 3 marzo, Bologna. In occasione dell’EUDI, lo show europeo sul mondo della subacquea, è stato nominato il vincitore della II edizione del Premio “Il Pianeta Azzurro” presso lo stand Scubaportal. Ad ottenere il riconoscimento, per progetti di tesi nel settore della Biologia marina, è stata Selene Di Genio, con un lavoro riguardante la diffusione della fanerogama aliena Halophila Stipulacea.

«Questa pianta è l’unica fanerogama aliena del Mediterraneo ed è una specie Lessepsiana, cioè proveniente dal canale di Suez» spiega la Dott.ssa Di Genio. «Il punto più a nord del Mediterraneo in cui è stata identificata è il porto di Palinuro, nella provincia di Salerno. Nella mia tesi verrà studiata la dinamica della pianta durante un anno intero e verranno comparati i dati ottenuti con quelli delle zone native e dei Caraibi. L’obiettivo è di studiarne lo sviluppo e l’adattamento». Il progetto sarà coordinato dal Professor Carlo Cerrano, docente di metodologie subacquee dell’Università politecnica delle Marche e vedrà la partecipazione della Dott.ssa Maria Cristina Gambi, ricercatrice presso la stazione zoologica Anton Dohrn di Ischia.

Anche per questa II edizione, il Premio “Il Pianeta Azzurro” ha ottenuto il patrocinio del World Oceans Day, in collaborazione con la Casa dell’Ambiente e l’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholè futuro Onlus, dato il comune obbiettivo di sostenere e valorizzare i futuri ricercatori nella realizzazione dei loro primi progetti.

In particolare, un aspetto chiave che viene messo in risalto dal Premio, è la volontà di avvalersi di indagini subacquee per la ricerca. E’ importante, infatti, che lo sviluppo delle conoscenze possedute dall’uomo sull’ambiente marino passi anche attraverso lo studio e l’osservazione diretta del mondo sommerso. La vincitrice sottolinea l’essenzialità di questo elemento nel suo lavoro: «Le attività subacquee consentono di prelevare i campioni in immersione ogni mese per le successive misurazioni fenologiche, l’analisi dell’assenza o presenza di fiori, il calcolo dell’area di ricoprimento sui fondali, i rilevamenti fotografici e le mappature tramite software GIS».

In seguito, l’elenco degli altri candidati al Premio:

  • Valentina Tanduo

Progetto di tesi: “Analisi morfologico/molecolari di invertebrati marini nel Golfo di Napoli”. Università degli Studi di Padova.

  • Giulia Bernardi

Progetto di tesi: “Patterns distribution of fish communities associated with different hard bottom in Salina island: a preliminary study for the future Marine Protected Area in the Aeolian Archipelago (Southern Tyrrhenian Sea, Mediterranean Sea)”. Università degli Studi di Napoli ’Parthenope’

  • Giorgia Luzi

Progetto di tesi: “Studio delle comunità macrobentoniche dall’intertidale alla spiaggia sommersa di due siti lungo la costa adriatica”. Università Politecnica delle Marche.

  • Enrico Montalbetti

Progetto di tesi: “Monitoring and assessing a 2-year outbreak of the corallivorous seastar Acanthaster planci in Ari Atoll, Republic of Maldives”. Università degli Studi di Milano-Bicocca.

  • Emanuela Di Meglio

Progetto di tesi: “Analisi temporale della distribuzione di epibionti su mimics di foglie di Posidonia oceanica lungo un gradiente di acidificazione marina in un sito di emissioni di CO2 dell’isola d’Ischia”. Università degli Studi di Napoli “Federico II.

  • Eleonora Re

Progetto di tesi: “Interactions between foundation and epiphytic species on shallow subtidal rocky reefs”. Università di Pisa.

  • Eleonora Bray

Progetto di tesi: “Comportamento predatorio dello Squalo Bianco in presenza di preda passiva”. Università di Firenze.

  • Chiara Di Perna

Progetto di tesi: “Transplants of sponges and gorgonians in different experimental conditions for restoration purposes”. Università Politecnica delle Marche.

  • Atena Malagoli

Progetto di tesi: “Percorso riabilitativo di un esemplare di Caretta caretta presso il Centro di Recupero Cura e Riabilitazione delle Tartarughe marine di Riccione”. Università degli Studi di Modena.

  • Agnese Riccardi

Progetto di tesi: “Confronto tra praterie di Posidonia oceanica a diverso gradi di protezione sulla costa ligure con particolare attenzione alle comunità malacologica e sessile associate ai rizomi”. Università Politecnica delle Marche .

 

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