Il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’Ambiente (ne abbiamo parlato QUI) e Pianeta Azzurro è orgoglioso di essere media partner di un bellissimo evento che si terrà a Lerici dal 5 al 7 giugno, grazie all’incredibile lavoro di Giona.
Ecologia marina, networking, collaborazioni trasversali, ed attività artistiche sono il cuore di un lavoro che parte da lontano e che la dirigente scolastica Maria Angela Rebecchi e la referente del progetto Pamela Nascetti hanno deciso di raccontare in una lunga intervista a Pianeta Azzurro.
Un esperimento che ha richiesto coraggio ed intraprendenza ma che, proprio grazie a queste caratteristiche, ha convinto e coinvolto molti partner di rilievo come il Centre for Maritime Research and Experimentation (NATO), l’European Research Institute ed il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Un panel importante al quale si sono aggiunti altri enti che hanno prestato il loro sostegno in termini di consulenza e supporto, come l’Università di Pavia, il CNR, l’Enea e associazioni come Sea Shepherd, Progettomare, Associazione per il mare, Vela tradizionale.
EUROPEAN CETACEAN SOCIETY
Ma cos’è esattamente “Giona – educaAzione per il futuro del mare”?
Si tratta di un modello di sviluppo didattico, caratterizzato da progetti e sotto-progetti studiati per le specifiche fasce di età degli studenti. Lo scopo è quello di inserire tematiche come la conoscenza, la salvaguardia e la protezione dell’ambiente marino nel curriculum progettuale delle scuole per far sì che gli alunni meglio comprendano l’ecosistema mare e possano considerarlo, un domani, un ambiente da sfruttare in maniera consapevole e sostenibile.
“L’idea -ci racconta la dirigente scolastica Maria Angela Rebecchi-è nata quando la referente del progetto, Pamela Nascetti, biologa marina ed appassionata di eco-sostenibilità, ha contattato il consiglio dell’EuropeanCetacean Society per fare in modo che le scuole della Spezia dessero un contributo personale al convegno, tenutosi in città dal 6 al 10 Aprile 2018”.

Per la prima volta, dunque, alcuni istituti spezzini hanno avuto modo di entrare in contatto con una realtà scientifica di primo rilievo in Europa e nel mondo.
Un lavoro di coordinamento che ha portato gli elaborati tematici di diverse classi ad essere esposti al CAMEC, il Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Da lì, il passo successivo è stato quello di strutturare l’esperienza maturata con un progetto più articolato e solido.
NASCE GIONA
“Un lavoro di partecipazione e collaborazione mai realizzato prima: attraverso ricerche approfondite, gli studenti del Liceo Scientifico Pacinotti, dell’Istituto di scienze applicate Cappellini-Sauro e del Liceo Scientifico Parentucelli, hanno avuto la possibilità di collaborare e soprattutto crescere grazie a questi importantissimi partner”.
I filoni progettuali principali hanno avuto ad oggetto l’analisi dei rilevamenti bioacustici prodotti dai cetacei nel mar ligure da una parte e lo studio del ‘marine litter’ dall’altro.
Il primo progetto, in particolare, è stato possibile grazie anche alla collaborazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre, che ha consentito la posa dei sensori di rilevamento acustico nell’Area Protetta del Parco; i sensori sono stati posizionati sotto la supervisione di scienziati e ingegneri del Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) e i ragazzi hanno poi potuto analizzare i dati grezzi campionati.
Grazie al supporto della Direttrice del CMRE, Catherine Warner, gli studenti hanno avuto l’opportunità di salpare a bordo della nave da ricerca della NATO “Leonardo”, al comando del Tenente di Vascello della Marina Militare Italiana Loreta Cipro. Un team di ricercatori e tecnici ha illustrato ai ragazzi le fasi di pianificazione dell’esperimento ed ha mostrato loro, sul campo, le delicate attività di preparazione, posa e recupero dei sensori.
I dati raccolti sono stati analizzati dagli studenti, guidati dagli esperti di acustica del CMRE, Alessandra Tesei e Walter Zimmer, con il supporto prezioso di Gianni Pavan, professore presso il CIBRA, Centro Interdipartimentale di Bioacustica e Ricerche Ambientali di Pavia.
I ragazzi non si sono limitati soltanto all’analisi dei risultati ma, su proposta diretta degli scienziati coinvolti, sono stati spinti ad affrontare tutti i passaggi logici, progettuali e persino burocratici per realizzare i propri progetti, confrontandosi anche con le prassi legali dei permessi ed elaborare le richieste per le autorizzazioni necessarie”.

Un lavoro prezioso sia in termini organizzativi che educativi: capita purtroppo molto raramente che gli alunni di diverse scuole possano sperimentare simili collaborazioni, essendone peraltro attori e non spettatori.
ARTE E AMBIENTE
Giona non è però solo analisi scientifica ma anche creatività e produzione artistica. Il momento di crisi ecologica ha prodotto oggi una necessaria ‘chiamata alle arti’, rendendo infatti sempre più necessario l’apporto della poesia, della letteratura e delle arti figurative come mezzi di comunicazione delle emergenze ambientali.
Maria Angela Rebecchi ha le idee chiare anche riguardo a queste tematiche: “Le nuove generazioni sono più sensibili ed il valore aggiunto degli elaborati artistici, capaci di colpire nel segno più dei dati e dei grafici, si percepisce già attraverso le produzioni artistiche dei ragazzi delle scuole medie, nei carri allegorici delle scuole primarie e nei poster realizzati con materiali di riciclo”.


L’Italia è uno dei paesi più a rischio a livello ecologico ma sembra essere anche teatro di un risveglio di coscienza dei più giovani. “Questo deve essere un momento di svolta-racconta la dirigente- ed è importante che il Ministero dell’Istruzione abbia inserito nel corso di studi una rilevante parte tematica riguardo la difesa ambientale e la comunicazione della crisi climatica. Quello che ci prefiggiamo con Giona e le attività connesse è andare oltre le semplici lezioni in classe, stimolando soprattutto l’adozione concreta di comportamenti corretti dal punto di vista ambientale”.
Proprio per questo, progetti come Giona, sono importanti non solo per il messaggio che veicolano ma anche come laboratorio di esperienze dirette. “Abbiamo scelto da subito la linea dell’esperimento sul campo: i ragazzi sono stati coinvolti in giornate di rafting ed immersioni, per insegnare loro il valore dell’acqua e la delicatezza dell’ecosistema marino”.
MICROPLASTICHE
Per il tema delle microplastiche, Giona si è avvalso delle lezioni della dottoressa Merlino, ricercatrice presso il CNR, che ha fornito dei protocolli standard per il campionamento dei multi materiali riversati sulle spiagge dopo le mareggiate.
Nel corso del progetto GIONA,
“Gli studenti i del Liceo Mazzini nell’anno in corso, per esempio, prosegue la dirigente Rebecchi- si occuperanno più approfonditamente di questo tema così delicato”. Uno studio iniziato già con il Progetto SPlasH!, volto all’analisi della presenza, dell’origine e delle dinamiche riguardo le microplastiche. Un tema attualissimo che ha visto che anche la partecipazione di Franco Borgogno e Susanna Canuto, referenti dell’European Research Institute.
ROMPERE GLI SCHEMI
Un lavoro enorme del quale vale la pena sottolineare uno dei tanti aspetti collaterali ma non per questo meno importanti. “Grazie a Giona abbiamo rotto gli schemi. Gli insegnanti e gli stessi ragazzi hanno dovuto stravolgere i propri piani “alcune ore sono saltate e i programmi rivisti. Dopo un inizio difficile, possiamo parlare di un vero e proprio successo scolastico e didattico ottenuto soprattutto grazie alla lungimiranza di Roberto Peccenini, il nostro Provveditore agli Studi”.
Con la professoressa Pamela Nascetti, parliamo della conclusione dei lavori e del futuro del progetto. Il 5, 6 e 7 giugno, grazie alla partecipazione diretta al progetto del sindaco di Lerici e di tutta la municipalità, il Castello della cittadina ligure ospiterà la mostra degli elaborati del progetto Giona.
Durante i primi due giorni, vi sarà spazio per mostrare i risultati dei lavori scientifici ed artistici; i pomeriggi saranno dedicati ai più piccoli, con letture di fiabe a tema, rappresentazioni teatrali e piccoli concerti.

“Una delle parti fondamentali sarà il momento degli speech dei ragazzi -ci racconta la professoressa Nascetti-i workshop finali avranno come uditori gli studenti di altre scuole, gli istituti di ricerca e diversi dirigenti scolastici”. Un banco di prova anche a livello di interazione col pubblico e di valorizzazione dei lavori ultimati.
GIONA NEL FUTURO
Ma come si immaginano le due ideatrici del progetto, il futuro di Giona? Il progetto non si fermerà certo con le date conclusive di Lerici ma vedrà la realizzazione di murales tematici che i ragazzi realizzeranno, ad inizio anno scolastico, con il pittore muralista argentino Silvio Benedetto e Silvia Lotti, già autori di numerose opere artistiche, esposte nei borghi delle Cinque Terre e famose in tutto il Mondo.
La collaborazione con il CMRE includerà inoltre un laboratorio dedicato alle applicazioni della robotica nell’ambito della protezione civile con utilizzo di droni prototipici in ambito marino e terrestre. L’attivitá culminera’ con la partecipazione degli studenti alla fase locale di una stimolante competizione promossa dalla European Robotics League (ERL), che si svolgera’ presso il CMRE nell’estate 2019.
In nome dell’importanza artistica del progetto, anche la musica avrà un posto di particolare rilievo. Giona annovera anche la cantante Elisa tra i suoi sostenitori.
Ci dice inoltre la professoressa Nascetti: “Ci siamo resi immediatamente conto che Giona è un progetto replicabile. Il nostro auspicio è che questo modello sia esportabile in altre città e regioni. Vogliamo costruire una coscienza ambientale che non sia fatta solo di parole ma di fatti perché i ragazzi capiscano che, anche nel loro piccolo, possono fare la differenza”.
Scrive per noi

- Laureato in diritto ambientale, si è presto convinto che le sfide ecologiche non si vincono nei tribunali. Collabora con l’Istituto Scholè dal 2014 e dal 2017 è inviato di Pianeta Azzurro per il quale gestisce anche contenuti online e la comunicazione social media. Crede nell’intelligenza delle persone e che la buona comunicazione serva a risvegliarne la consapevolezza per cambiare il mondo.
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